cronaca

La rabbia degli abitanti di Albaro verso i giovani che invadono i giardini di corso Italia
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 "Alla fine ti senti indifeso, stiamo andando verso una situazione 'Far West'. E' come se ognuno qua potesse fare quello che gli pare." Con lo sconforto nella voce un abitante di Albaro, quartiere di Genova, spiega a Primocanale come la movida, approdata in corso Italia dopo il lockdown e le restrizioni sulla vendita di alcolici nel Centro Storico, stia rendendo quasi invivibile questa zona della città.


Una situazione che ricorda quella dei vicoli, zona prescelta da sempre dai giovani per fare festa nei fine settimana: "E' molto grave: di mattina qui vengono le mamme con i figli, anche molto piccoli, mentre la sera arrivano i ragazzi a bere. Bottiglie di vetro sempre per terra, ogni mattina sembra l'apocalisse, tutte le notti urla fino alle quattro del mattino. I bar non c'entrano niente, loro chiudono regolarmente."


C'è anche chi è scappato dal centro storico proprio per il problema della movida, del casino fino ad ora tarda che non fa dormire, dalla criminalità, dallo sporco. Quelle stesse cose che hanno portato i residenti dei caruggi a inviare lettere e firmare petizioni, nel tentativo di mettere un freno alla situazione, peggiorata visibilmente dopo il lockdown causa Covid-19: "I luoghi comuni nascondono una parte di verità, -sottolinea l'abitante - qua la situazione è anche peggiore. Forse qui i ragazzi pensano di poter fare qualsiasi cosa proprio perchè nati in un quartiere 'speciale'. Trovi letti di rifiuti tutte le mattine, questi ragazzi si annoiano così tanto che forse si divertono a lasciare bottiglie di vetro, pacchetti di sigarette, cicche, bicchieri di plastica, di tutto, in questi giardini."


A notte tarda, ogni tanto, ci spiega un abitante del quartiere "qualcuno prova a scendere e parlare ai ragazzi per chiedergli di calmarsi, che c'è gente che comunque la mattina dopo deve andare a lavorare, questi fanno gruppo e rischi anche di prenderti le botte".