cronaca

Scoperta la targa in ricordo di Mirko Vicini, Bruno Casagrande e Alessandro Campora
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 "Lo Stato non ha fatto nulla, se il premier Mario Draghi ci ascoltasse in questo momento gli direi che è tempo che ci guardi dritto negli occhi e che capisca che siamo disperati", non sono solo le parole di Paola Vicini, ma soprattutto gli occhi lucidi ad arrivare dritti al cuore. Perché il dolore di una madre che non ha più il suo "Miki" è un dolore che non si dovrebbe mai provare né spiegare. Specie ad uno Stato sordo alle continue richieste dei parenti delle vittime di Ponte Morandi per avere un incontro e per ricevere le rassicurazioni che una cosa del genere non accada mai più.


Ma da oggi i nomi di Mirko Vicini, di Bruno Casagrande, di Alessandro Campora veglieranno la Radura della Memoria e guarderanno a quel parco sotto il nuovo ponte Genova San Giorgio, a quel parco così gremito di bambini. "È giusto che sia così, sono loro che dovranno ricordare quanto è accaduto", commenta la mamma di Mirko. Le due targhe sono il segno tangibile dell'affetto dei colleghi che non hanno mai dimenticato Bruno e Mirko per Amiu, Alessandro per Aster. "Mi ha commosso sapere che i colleghi lo ricordano tutti i giorni".


Tantissimi i presenti sotto il ponte per la cerimonia, stretti in un abbraccio simbolico di vicinanza e affetto che dal 14 agosto non si è mai interrotto.