cronaca

La testimonianza del lavoratore genoano che 'naviga' nel traffico autostradale
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"Tra i cantieri e gli esodi dovuti all’estate la situazione è tosta. Lo è anche per il cliente, il tassametro in coda continua ad andare."


Il punto di vista di qualcuno che sulla strada ci lavora: Andrea Cappello, un giovane tassista che ha voluto spiegare a Primocanale come si vive il traffico genovese e ligure in un momento drammatico come questo.


“In queste condizioni, ormai, bisogna sperare che non arrivino chiamate da fuori Genova per cercare di evitarle proprio le autostrade. Recentemente mi sono trovato varie volte bloccato in autostrada. Devo ammettere però che mi succede spesso quando sono da solo, magari dopo aver lasciato un cliente, sulla tratta per tornare a casa.” Ha aggiunto il genovese.


Sulla questione turisti: "Il turismo è cambiato, solo nel mese di aprile 2021 abbiamo perso 58 scali di navi da crociera. I turisti non sono tanti quanto prima ma stanno cominciando ad arrivare. Ora le navi si stanno organizzando. Mi piace il mio lavoro, di solito ci sono molte persone educate. Solitamente anziani che vanno a fare la spesa o visite. Genova infatti ha sentito leggermente meno il calo drastico durante il lockdown, questo grazie al fatto che il nostro ‘zoccolo duro’ è proprio questo tipo di clientela."


Sulla sua fede calcistica, che ha voluto indicare come origine della 'sfortuna' che lo fa sempre rimanere bloccato in autostrada, ha aggiunto: 'Il Genoa è un secondo lavoro, usurante e non retribuito. Come diceva il grande Pippo Spagnolo sul Genoa: 'Ti amerei anche se vincessi' e questo dice tutto. E’ una fede, di famiglia, la mia si tramanda di generazione in generazione, infatti il mio bisnonno paterno, nel 1930, aveva scritto il primo inno del Genoa. Il mio bisnonno era Mario Cappello, ed è colui che ha scritto "Ma se ghe pensu", quindi direi che è nel sangue."


"Il Genoa è il solito cantiere aperto, un po’ come Genova, un porto di mare, i giocatori transitano veloci, non conviene comprare una maglietta con il nome di un giocatore perché dopo 6 mesi va già cambiata. A Preziosi direi che lui è capace perché lo ha dimostrato, - conclude - ma si deve operare per farli rimanere di più, non abbiamo manco il tempo di abituarci che già se ne vanno. Dei nuovi ragazzi mi intriga Kallon, un bel centravanti, ha buone prospettive."