salute e medicina

Bere, mangiare leggero, vestirsi di chiaro. E attenzione all'aria condizionata
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Genova va verso il bollino giallo causato dall’emergenza caldo: lo dice a Primocanale Ernesto Palummeri, responsabile ondate di calore di Alisa. Il Ministero della salute e la protezione civile nazionale, infatti, hanno stabilito che il capoluogo della nostra regione passerà al grado di allerta gialla (che non desta particolari preoccupazioni ma è comunque meritevole di attenzione) nella giornata di giovedì. Va peggio in altre 10 città italiane (Bari, Bologna, Campobasso, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Rieti, Roma e Trieste) che sono state contrassegnate con il bollino rosso.

Nei giorni scorsi – spiega Palummeri – abbiamo avuto venti freschi che, durante la notte, hanno ridotto l’umidità e quindi le temperature percepite. Per i prossimi giorni, quelli a ridosso del Ferragosto, la situazione dovrebbe peggiorare proprio a causa dell’innalzamento delle temperature che è contestuale a un aumento del tasso dell’umidità”. Ed è proprio questo ultimo dato, quello dell’aria umida, a generare problemi: “Quando l’igrometro sale, aumenta la percezione di calore – dice Palummeri – il nostro corpo percepisce una temperatura che può essere di 10 gradi superiore a quella reale”.

La nostra regione è comunque pronta per affrontare la grande calura: “Dopo la famosa e torrida estate del 2003 – continua il medico – il Ministero della salute ha attivato un protocollo per evitare le situazioni più gravi. Suddividiamo i pazienti ‘suscettibili’ in tre fasce di rischio sulla base delle loro patologie: i livelli sono il rischio alto, l’intermedio e il basso. Ogni paziente viene inserito in queste fasce a seconda del proprio stato clinico (particolarmente suscettibili al rischio caldo sono i cardiopatici, i broncopneumopatici, i soggetti affetti da disturbi cognitivi e coloro che assumono particolari categorie di farmaci): i nominativi vengono inviati alle Asl di appartenenza, ai distretti socio sanitari e, soprattutto, ai medici curanti”.

Come sempre valgono le norme di autoprotezione ripetute come un mantra ad ogni estate: “Le regole fissate da Regione Liguria sono 15 – precisa Palummeri – le più importanti sono legate alle fasce orarie più calde, indicativamente dalle 11 alle 18-19, nelle quali consigliamo di non uscire di casa; anche gli sportivi, persino i più giovani, dovrebbero evitare di svolgere attività fisica all’aperto in questi orari. A tutti, specialmente agli anziani (che hanno un ridotto senso della sete) consigliamo di bere molto: non serve esagerare, basta farlo con continuità, prediligendo l’acqua naturale. Le bevande gassate e zuccherate sono sconsigliate, così come le bevande alcoliche, anche la birra che è così amata in estate, poiché l’alcol favorisce la sudorazione e quindi un’ulteriore perdita dei liquidi. L’alimentazione deve essere, in queste giornate, leggera, privilegiando frutta, verdura, legumi e pesce, cercando di evitare il più possibile le carni grasse e i condimenti pesanti. Anche l’abbigliamento deve essere particolarmente curato: consigliamo di privilegiare indumenti realizzati con tessuti naturali e prevalentemente di colore chiaro”.

L’aria condizionata, un toccasana in queste giornate afose, va utilizzata con intelligenza: “I climatizzatori – spiega Palummeri – abbattono la temperatura e il grado di umidità. Una stanza a 24 gradi con un’umidità del 60% garantisce condizioni ideali: abbassare troppo la temperatura, invece, crea problemi ed è bene evitarlo”. No, invece, al ventilatore: “Specialmente nei soggetti fragili l’aria artificiale asciuga la pelle e favorisce la perdita di liquidi. E’ preferibile evitarlo”.

Chi non dispone di aria condizionata, oltre a scegliere dei luoghi freschi per le ore più calde, può tenere le imposte chiuse durante il giorno e aprirle la notte, nella speranza che le temperature notturne calino un po’, così da portare refrigerio.