Parte il conto alla rovescia per la semi chiusura del tratto della A10 fra i caselli di Aeroporto e Prà sulla A10 e per i militi delle ambulanze torna l'incubo di rimanere prigionieri in autostrada, come è già accaduto più volte dal giorno del crollo del Morandi.A svelarlo a Primocanale è Patrik Balza del direttivo Anpas (l'associazione che riunisce le pubbliche assistenze) e della Croce d'Oro di Sciarborasca, frazione di Cogoleto:
"Stiamo vivendo momenti di grossissima difficoltà da tre anni, dal giorno del crollo, a causa dei cantieri - spiega Balza -. Per questo la notizia della chiusura del tratto di A10 fra Aeroporto e Prà ci preoccupa molto e non solo per le emergenze ma anche per i servizi di routine come gli accompagnamenti per visite e terapie che spesso accumulano ritardi o ancora peggio vengono annullati. Ci troviamo bloccati nel traffico tutti i giorni, e dobbiamo fare i conti anche con i lavori lungo l'Aurelia, anche quando stiamo effettuando servizi di emergenza con codici rossi o gialli".
Balza poi aggiunge: "Per il blocco della A10 ci atterremo alle indicazioni della protezione civile. In passato abbiamo già fatto interventi per prestare soccorso ad automobilisti bloccati nel traffico. Anche stamattina abbiamo ritardato i servizi per pazienti fragili anche di due ore. L'elicottero del 118? Sì, è capitato di essere costretti a chiamarlo e non solo per soccorsi in montagna o comunque in luoghi impervi e difficili da raggiungere ma anche perchè i feriti erano bloccati in autostrada".
19° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Franco Manzitti
Sabato 25 Ottobre 2025
-
Giulia Panizza*
Mercoledì 22 Ottobre 2025
leggi tutti i commentiCapo dell'opposizione cercasi, a Tursi ma anche in Regione
Contro il cancro pediatrico non dimenticate l'umanità