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Figura carismatica e molto amata, protagonista dietro le quinte della vittoriosa epopea blucerchiata
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 "Quando ero giovane, e abbastanza bello, non versavo lacrime". Così padre Mario Galli, mancato in nottata dopo una malattia, aveva aperto l'omelia della cerimonia funebre per Vujadin Boskov, nella primavera di sette anni fa alla Consolazione, davanti agli ormai ingrigiti ragazzi dello Scudetto.

Figura storica della chiesa di via XX Settembre, frate agostiniano, il religioso era molto popolare per essere stato il "cappellano" della Sampdoria degli anni d'oro, di Paolo Mantovani e dei "gemelli" Vialli e Mancini.

Del ct fresco campione d'Europa, allora numero 10 della Sampdoria, padre Galli aveva anche celebrato il matrimonio, nella primavera del 1990, all'indomani dell'ultima di campionato a Cremona, pochi giorni prima della finale di Coppa delle Coppe a Goteborg. E il 16 ottobre 1993 era stato ancora padre Galli, a Santa Teresa del Bambin Gesù in Albaro, a celebrare le esequie di Paolo Mantovani, passo d'addio di una delle squadre più belle di sempre.

Amato dai giocatori e da tutto il mondo blucerchiato, oltre che negli ambienti religiosi, uomo carismatico di profonda fede, prima di andarsene padre Galli ha fatto in tempo a vedere i suoi vecchi ragazzi vincere a Wembley.

Il Rosario stasera alle 17,30 alla Consolazione, dove domani sabato 7 agosto alle 11,45 si terranno i funerali.

La redazione sportiva di Primocanale saluta con affetto e nostalgia l'amico Padre Galli.