salute e medicina

Tanti sanitari le cui posizioni sono ancora da controllare. Tra loro ci sono anche 140 residenti che lavorano fuori regione
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 Consegnato l'elenco dei primi 21 sanitari che Asl3 aveva contattato via lettera raccomandata e che ufficialmente hanno risposto declinando l'invito alla vaccinazione. Saranno le loro strutture sanitarie a decidere quali saranno le nuove mansioni, tassativamente non a contatto con i pazienti. Ma non saranno i soli: ancora è lunga la strada dei controlli e continuano anzi ad arrivare nuovi elenchi di sanitari che non si sono vaccinati. L'ultimo giunto negli uffici di Asl3 è di 140 tra medici e operatori che, residenti in Liguria, lavorano invece in altre regioni.

Come spiega a Primocanale Marta Caltabellotta, direttore sanitario di Asl3, per i primi 21 "Non è previsto un declassamento: è previsto che il datore di lavoro identifichi delle mansioni per cui gli operatori possono fare un lavoro diverso senza contatti interpersonali, perché così dice la norma".

"E' complicato per le aziende sanitarie ricollocare un sanitario a fare una mansione non a contatto con il pubblico o altre persone, stiamo facendo una ricognizione delle possibili attività", continua la dottoressa.

Dopo i primi 21 che hanno risposto alla prima raccomandata, c'è anche una quantità di persone che hanno ritirato la raccomandata e non hanno risposto.
E ancora, un grosso numero di persone ha addotto motivazioni per cui deve o ritardare la vaccinazione o non può farlo per motivi clinici (per esempio donne in gravidanza o che allattano).

E poi ci sono i fuori regione, come spiega Caltabellotta: "Oltre ai primi elenchi adesso arrivano anche segnalazioni da altre regioni: non ultimo quello di 140 persone residenti da noi che lavorano altrove, sono tutti elenchi di sanitari da verificare".