cronaca

Il presidente D'Agostino: "Non si possono far calare progetti così pericolosi sulla testa dei cittadini"
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Tanta gente si è riunita stamattina davanti alla Prefettura di Genova, tanta gente residente in Val Polcevera che ha paura per la propria sicurezza e non chiede altro che garanzie per un progetto ferroviario che la maggior parte della cittadinanza non conosce. 



Enrico D'Agostino, presidente del comitato Liberi Cittadini di Certosa, spiega il perché di tale presidio: siamo venuti in rappresentanza delle varie zone della Val Polcevera, da Certosa a Rivarolo, dalla zona di Fegino fino a Sampierdarena. Siamo qui per chiedere al prefetto un incontro perché si faccia garante dell'istituzione di un tavolo con RFI - Rete Ferroviaria Italiana -, il sindaco Bucci e il presidente della Regione Toti, per spiegare ai cittadini che cosa sta accadendo in queste zone.

 
Cosa sta succedendo in Val Polcevera? "Tutta la città è all'oscuro del progetto della riattivazione della linea dei treni merci tra il porto e il bivio fra Fegino passando da Campasso, Certosa e Rivarolo. Ci siamo fatti noi garanti con due assemblee per dare quelle poche notizie che siamo riusciti ad ottenere dai siti della Regione. Ma un vero incontro con RFI ancora non l'abbiamo avuto, una cosa gravissima: non si possono far calare progetti così importanti e pericolosi sulla testa dei cittadini. 
 
 
"L'ingegnere Cocchetti ha affermato che su quella linea transiteranno il 10% delle merci pericolose, ma alla domanda su che tipo di merci si tratti non è stata data risposta. Siamo preoccupati perché su quella linea transiteranno ben 42 treni ogni giorno: da ex dipendente delle ferrovie posso affermare che in passato sulla stessa linea ne passavano giornalmente al massimo 10, ed arrivavano ad una lunghezza massima di 200-300 metri. Quelli di adesso raggiungeranno i 700 metri: significa che avremo i locomotore in via Rossini e la fine del convoglio ancora a Campasso, tutto questo ci pare abbastanza deleterio, senza contare il fatto dell'inquinamento acustico e dello spargimento delle polveri."
 
 
"Non dimentichiamo che sulla stessa linea passerà il prolungamento del metrò, da Brin a via Canepari. Noi non siamo assolutamente contrari al trasporto sui binari per prevenire l'inquinamento cittadino. Ma pretendiamo delle garanzie e chiarezza sulla nostra sicurezza. Vogliamo avere la possibilità di parlare con RFI per discutere delle nostre preoccupazioni. Abbiamo anche presentato 8 punti da proporre nel caso di un confronto: non chiediamo altro che un semplice dialogo, ci sembra il minimo per la sicurezza dei cittadini."