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Il candidato segretario a Primocanale spiega il suo progetto
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Non ha neanche 30 anni Federico Romeo, ma si è fatto le ossa fin da giovanissimo dentro il Partito Democratico. “Ho preso la prima tessera del Pd a 16 anni – ha raccontato a Primocanale - Il mio impegno è nato nei quartieri”. E a chi osserva che ha sempre pronta una risposta da democristiano replica che la Dc non l’ha neppure conosciuta: “Ricordo che sono nato nel ‘92”.

Ora Romeo, che è Presidente del Municipio della Valpolcevera e che in questa veste ha vissuto la drammatica esperienza del crollo di Ponte Morandi, è pronto alla sfida per la segreteria genovese del Pd: esponente degli indipendenti che hanno criticato la segreteria regionale uscente, insieme al gruppo di Area Dem, ha presentato la mozione ‘Per ritornare a vincere’ chiedendo una revisione del partito:

Non ci definiamo una corrente – premette Romeo - Siamo un gruppo di amministratori che stanno lavorando per mettere in campo una forte alternativa per la città e dentro il Pd. L’obiettivo è quello di rimettere in campo il Partito Democratico a Genova con proposte chiare, con un nuova visione di città e soprattutto con un partito che torni al rapporto diretto con le persone, con i quartieri, con il mondo del lavoro, con le forze sociali e che sappia mettere in campo anche una visione alternativa di questa città anche rispetto all’amministrazione comunale”.

Stuzzicato sul tema del rapporto con i vecchi notabili del partito, Romeo conferma la sua propensione al dialogo, ma precisa che non intende farsi dettare l’agenda dalle passate generazioni: “Il partito è composto da tante persone che hanno avuto e che hanno ancora dei ruoli nell’amministrazione o in campo nazionale. Quelle devono essere generazioni generose, dando un contributo di esperienza, ma è necessaria una impostazione diversa”.

“Il tema del comando non mi è mai piaciuto - Risponde così Romeo a chi gli domanda come si comporterebbe di fronte al diktat di un vecchio big del PD - Non è questa la mia impostazione, neppure adesso come Presidente di Municipio all’interno dei miei organi istituzionale seguo questa logica. Sul confronto sono aperto. Il mio ruolo sarebbe quello di ascoltare tutti, ma poi le decisioni, se fossi eletto segretario, le prenderei io”.