
"Gli assistenti domiciliari con il lavoro di cura, anche se reso in ambito familiare, non hanno nulla di diverso rispetto alle attività dei paramedici o oss sia in ospedale sia nelle residenze protette", spiega il capogruppo Pd, Luca Garibaldi. Tra le patologie a rischio sono considerate: le malattie respiratorie, le malattie cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità fisica, sensoriale, intellettiva o psichica, diabete o altre endocrinopatie severe, la fibrosi cistica, l'Hiv, l'insufficienza renale/patologia renale, l'ipertensione arteriosa, le malattie autoimmuni/immunodeficienze primitive, le malattie epatiche, le malattie cerebrovascolari, le patologie oncologiche e emoglobinopatie, la sindrome di down, il trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche (in lista di attesa e sottoposti a trapianto emopoietico dopo 3 mesi dal trapianto ed entro 1 anno dalla procedura) e la grave obesità.
IL COMMENTO
Alla politica del futuro di Genova non interessa?
Il nuovo Papa continui a dare speranza