
Secondo quanto riferito dall'avvocato Erik Bodda, che difende uno degli indagati, i carabinieri a cui sono state affidate le indagini hanno sequestrato i cellulari degli indagati usati, secondo quanto riferito, per girare un video che è poi stato postato sui social.
Per questo, anche se non formalizzati, sarebbero ipotizzati anche i reati di revenge porn e detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Venerdì mattina l'udienza di affidamento a un perito per l'esame del contenuto dei supporti informatici.
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie