cultura

Dalla chitarra di De André alla Lambretta di Gaber fino alle voci dei giovani rapper della scuola genovese
4 minuti e 56 secondi di lettura
Nel giorno in cui la musica piange un altro suo grande pezzo di storia, il grande Franco Battiato, un'altra tappa fondamentale per la Casa dei Cantautori che sempre più prende forma all'interno della abbazia di San Giuliano di Genova, una splendida cornice per ricordare i cantautori liguri e italiani. Presentata oggi la collezione che verrà ospitata all'interno del complesso museale: i primi due pezzi sono una chitarra di Fabrizio De André, quella che usava di solito a casa, e un mandolino.

"Prima o poi me ne sarei dovuta separare, è meglio che stiano qui visibili a tutti", esordisce Dori Ghezzi. "Caro Franco Battiato, oggi nonostante la tua perdita è una bella giornata. Non si muore mai, questo vale per tutti e tanto più per i nostri artisti che con la loro musica continuano a vivere in noi. Mando un abbraccio al fratello Michele. Franco al teatro Carlo Felice aveva omaggiato Fabrizio cantando "Amore che vieni, amore che vai", ma non riuscì a finirla dalla commozione e con questa immagine lo vogliamo ricordare. Il nostro è un ambiente speciale e questa sarà anche la casa di Franco. Questo non deve essere un museo per commemorare qualcosa che non c'è più, ma un punto di partenza", ha detto Dori Ghezzi.

Un'officina come l'ha definita Gino Paoli, in collegamento telefonico a causa di un malore nella notte, che però ha promesso di venire a cantare una volta aperta al pubblico. Nel frattempo contina la trasformazione dell'ex monastero nel luogo più idoneo possibile per raccontare la musica, le immagini e le parole. All'interno della casa ogni visitatore potrà scegliere il percorso che per lui è più congeniale per scoprire storie e personaggi diversi in un rapporto di continuità, da una parte i video che raccontano ogni autore, dall'altra gli oggetti in piena sintonia con le luci, poi a tutto questo si aggiunge la musica come protagonista, con docce sonore per ascoltare canzoni e parole di ogni artista.

"La Casa dei Cantautori sarà un punto di riferimento, un percorso di ricostruzione storica tra i due piani che conducono dalle origini della canzone genovese fino alla grande stagione degli anni '50 e' 60 e agli artisti più contemporanei dal rapper Alfa a coloro che cantano nel resto del mondo come Jack Savoretti", spiega Margherita Rubino, membro del comitato scientifico. "La scelta è stata quella di seguire dall'ambito locale a quello nazionale, a Boccadasse si incontravano Tenco e Lauzi, così come qui in corso Italia si sono incontrati Dori e Fabrizio. Non volevamo solo un museo di contenuti multimediali, il valore aggiunto che potrà attirare e valere la pena di un viaggio è tutta l'oggettistica, dalla Lambretta di Gaber ai ritratti di Paoli e Tenco agli strumenti di Faber".


E così è stata pensata. Un grande orgoglio per Regione Liguria che in un momento così difficile sta portando avanti il progetto. "Come avevamo promesso sarà un luogo vivo e vivace, un luogo non solo per far conoscere il nostro patrimonio, ma anche per formare i giovani artisti di domani", commenta l'assessore di Regione Liguria Ilaria Cavo. A testimoniarlo è anche lo stesso rapper genovese Andrea De Filippi in arte Alfa, seguitissimo dai giovani italiani e al suo primo disco, che nel suo saluto commenta: "Ho provato a trasferirmi a Milano per l'università, ma in quei mesi non ho scritto neanche una riga. Genova ha qualche cosa di speciale, quasi tutte le mie canzoni le ho scritte passeggiando sul mare a Nervi con le cuffiette nelle orecchie".


"Facciamo presto, vogliamo un'inaugurazione il prima possibile per far sì che questo sogno di tanti si realizzi, vogliamo un museo vivo e vivace, che si visiti in allegria e che emozioni anche con una lacrima attraverso qualche canzone più triste. Rimbocchiamoci le maniche, c'è ancora molto lavoro da fare ma penso che questo museo sia solo un piccolo tassello del lavoro che si dovrebbe fare con il nostro patrimonio culturale rendendolo ancora più sentito dai giovani", commenta il governatore Giovanni Toti, presente per un saluto iniziale. "Spero di entrare presto qui a San Giuliano per inaugurare questo luogo assieme al ministro Franceschini: lui sarà ministro per tanti anni - scherza - ma mi auguro di farlo nel tempo del mandato di questo governo".

Il sostegno del Ministero dei Beni Culturali che ha creduto in questo progetto è fondamentale. Lo ha ricordato oggi lo stesso ministro Dario Franceschini, intervenuto via Zoom: "Ho aderito e sostenuto questa iniziativa perché c'è il tema del riscatto per quella canzone d'autore italiana che ha formato da un punto di vista anche valoriale intere generazioni, cresciute ascoltando quelle parole. C'è stata disattenzione nei confronti di quella che veniva definita con una parola orribile 'musica leggera'. Da quando ho questo incarico ho cercato di investire su questo settore" ha detto ricordando la 'sua' legge 175/2017, in cui si legge che la Repubblica riconosce il valore dell'espressione artistica della canzone d'autore, e la nascita del portale della Canzone italiana, una piattaforma per viaggiare attraverso cento anni di musica "che raccoglie la memoria storica della canzone italiana". II ministro ha poi ricordato il legame della canzone d'autore con la poesia: "Per i 200 anni de 'L'infinito' di Leopardi  ho chiesto a 22 grandi cantanti italiani di recitare quei versi. Sarebbe bello che in questa Casa ci fossero quelle voci in questo luogo dello Stato, di Regione e Comune, che ricorda la grandezza della canzone d'autore e che sarà luogo vivo" ha concluso, dedicando un ultimo pensiero a Franco Battiato.  E chissà che questa non sia solo la prima di tante case che potrebbero sorgere sul territorio nazionale, omaggiando le varie scuole di cantautorato.