
Insomma, una stagione più che positiva e dove l'allenatore è stato bravo a non far abbassare la guardia ai calciatori dopo la salvezza raggiunta meritoriamente con largo anticipo. La Samp, ben guidata da Ranieri, era oggettivamente ben attrezzata sin dall'inizio per dare vita ad un'annata senza sofferenze e con qualche soddisfazione. Così è stato. Ma non era scontato, come insegnano i cammini sofferti di Fiorentina, Cagliari e Torino.
Nella partita con l'Udinese, classica gara di fine stagione, la differenza l'hanno fatta i cambi: Verre, Quagliarella, lo stesso Damsgaard sono entrati con il piglio giusto e ci poteva stare persino il raddoppio, se il capitano non si fosse un po' imbambolato davanti a Musso. Ma è giusto così, lo stesso De Paul dopo una formidabile serpentina aveva fallito l'appuntamento con la rete.
Peccato che questa base eccellente al momento non rappresenti il trampolino anche per il futuro: Ranieri, Osti, Pecini, lo stesso Keita, cioé elementi chiave o comunque utili alla causa della Sampdoria, non sappiano ancora cosa faranno.
Ma il domani è un altro giorno e vedremo. Intanto, i tifosi possono godersi il nono posto e la supremazia cittadina. In periodi di vacche magre, è già qualcosa.
IL COMMENTO
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