Fabio Quagliarella è un ex implacabile, mi pare che con il gol su rigore rifilato all'Udinese abbia raggiunto quota 46 alle "sue" squadre. Al di là di questo dato statistico interessante, resta il successo in Friuli della Sampdoria che adesso, dopo avere blindato il nono posto, può davvero chiudere il campionato a 52 punti come richiesto da Ranieri. Traguardo non impossibile, visto che al "Ferraris" arriverà il Parma già retrocesso.Insomma, una stagione più che positiva e dove l'allenatore è stato bravo a non far abbassare la guardia ai calciatori dopo la salvezza raggiunta meritoriamente con largo anticipo. La Samp, ben guidata da Ranieri, era oggettivamente ben attrezzata sin dall'inizio per dare vita ad un'annata senza sofferenze e con qualche soddisfazione. Così è stato. Ma non era scontato, come insegnano i cammini sofferti di Fiorentina, Cagliari e Torino.
Nella partita con l'Udinese, classica gara di fine stagione, la differenza l'hanno fatta i cambi: Verre, Quagliarella, lo stesso Damsgaard sono entrati con il piglio giusto e ci poteva stare persino il raddoppio, se il capitano non si fosse un po' imbambolato davanti a Musso. Ma è giusto così, lo stesso De Paul dopo una formidabile serpentina aveva fallito l'appuntamento con la rete.
Peccato che questa base eccellente al momento non rappresenti il trampolino anche per il futuro: Ranieri, Osti, Pecini, lo stesso Keita, cioé elementi chiave o comunque utili alla causa della Sampdoria, non sappiano ancora cosa faranno.
Ma il domani è un altro giorno e vedremo. Intanto, i tifosi possono godersi il nono posto e la supremazia cittadina. In periodi di vacche magre, è già qualcosa.
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