cronaca

In tutta la Liguria il ricordo degli avvenimento di 76 anni
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"Oggi come allora ci troviamo in un crocevia della storia dove imperioso si affaccia un bisogno di liberazione e di ricostruzione. Liberazione dalla malattia, dalla morte, dalla paura, dall'isolamento; di ricostruzione di legami, di posti di lavoro, di prospettive, di prosperità economiche. Festeggiare il 25 aprile è un'occasione per imparare dalla storia, ben consapevoli che gli insegnamenti riguarsano il metodo tenacemente applicato e la tensioine morale che muoveva i protagonisti di quella stagione" così Marta Cartabia, ministro della Giustizia nel suo discorso all'interno del teatro Carlo Felice nel 76esimo anniversario della liberazione dall'oppressione nazifascista. Primocanale ha trasmesso in diretta le celebrazioni di Genova che hanno ricordato quegli importanti avvenimenti che hanno segnato la rinascita del Paese.

Il ministro ha ricordato come a Genova la resa dei tedeschi fu possibile in primo luogo grazie al coinvolgimento di tutti i protagonisti al di là di ogni differenza politica e sociale e in secondo luogo come grazie a quel periodo e alla coesione "furono poste le basi per la mobilitazione e la ricostruzione Paese".  Il tema ricorrente oggi è quello che viaggia sul filo della necessità di coesione e unità di intenti per superare le difficoltà portate dal Covid con una lotta diversa ma che viaggia da un lato sull'emergenza sanitaria e dall'altra su quella economica.

Un 25 aprile che arriva alla vigilia del giorno della ripartenza quando anche la Liguria tornerà in zona gialla. Aspetto sottolineato anche dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti: "Credo che mai come oggi si possa comprendere fino in fondo il significato di libertà intrinseco a questo giorno. La libertà anche delle piccole cose che quando c’è viene data per scontata e quando non c’è più diventa un bene prezioso: la faccia di un amico, il potersi spostare, la libertà economica. Oggi come allora siamo alla vigilia di un momento importante di riacquisizione della nostra libertà. Siamo alla vigilia di sfide altrettanto importanti, come allora – ha proseguito Toti - quella della ripresa, del benessere perché la libertà non è solamente quella individuale, ma è anche libertà dal bisogno e la possibilità di poter fare il proprio lavoro e vivere di esso. Sono contento che ci sia oggi un ministro, la dottoressa Cartabia, che rappresenta un governo di cui fanno parte, oggi come allora, tante forze politiche diverse, ma tutte unite nello sforzo di far ripartire questo paese” ha concluso il governatore ligure.

Settantasei anni, tanto è trascorso dal 25 aprile 1945 quando Genova grazie alla tenacia del suo popolo si liberò dall'oppressione nazi-fascista che sconvolse per due decenni la vita dell'Italia. Le lotte partigiane e non solo permisero alla città in anticipo sul resto del Paese di ritrovare la libertà dopo anni di oppressione (LEGGI QUI). Per questo Genova è stata insignita della medaglia d'oro alla resistenza. A Genova la liberazione arrivò a seguito dell'insurrezione nella notte del 23 aprile del 1945. Tutta la Liguria ha celebrato questa data simbolo che ha significato un risveglio e una nuova vita per l'Italia. Le misure anti-Covid anche quest'anno hanno imposto delle limitazioni alla partecipazione. 



Il parralelo con quanto sta avvenendo da oltre un anno a causa del Covid è stato il filo conduttore della giornata.
I valori e la determinazione di allora visti come spunto da inseguire e imitare nei giorni nostri è stato rimarcato anche da Mino Ronzitti, presidente Ilsrec (Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell′Età Contemporanea 'Raimondo Ricci'): "Un impegno teso a tenere vivo, in primo luogo, lo spirito unitario e pluralistico che ha animato la Resistenza italiana, alla quale parteciparono uomini e donne appartenenti a ceti sociali e fedi politiche e culturali diverse, uniti però dalla volontà di riscatto morale e democratico del proprio paese. Memori delle tragedie del novecento, essi posero confini alla stessa sovranità popolare, collocando la persona umana e la sua dignità al centro dell'ordinamento. Principi di responsabilità, solidarietà e reciproco rispetto che devono continuare a guidarci nelle difficili prove del presente" ha conlcuso Ronzitti. 

Una giornata iniziata presto quando le autorità si sono recate al cimitero monumentale di Staglieno
dove hanno deposto le corone al Campo Israelitico, al Sacrario Trento e Trieste e al Campo Caduti Partigiani. Poi la celebrazione al ponte Monumentale dove sono state deposte le corone d’alloro alla memoria dei deportati e dei morti di tutte le guerre e risuonate le note dell'inno di Mameli oltre ad aver ricordato i gruppi che hanno reso partecipe con le loro lotte e i loro sacrifici la liberazione dell'Italia. Presenti oltre alle massime autorità locali e al ministro Cartabia anche da Massimo Bisca, presidente provinciale Anpi genovese.

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Al termine le autorità si sono spostate in Largo Pertini. Qui il presidente del Ilsrec ha raccontato al ministro Cartabia una vicenda legata alle lotte partigiane riguardante la città di Genova. "Sono figlio e nipote di un partigiano, la liberazione è stata importantissima perché ha rappresentato il secondo Risorgimento d'Italia, ci ha ridato la libertà e la democrazia" ha raccontato Silvano. Il sindaco di Genova Marco Bucci è rimasto a lungo a parlare con il ministro Cartabia. "E' un segnale importante, oggi siamo in lotta con il Covid e dobbiamo liberarci da lui. Festeggiamo il 25 aprile, Genova lo ha sempre festeggiato con orgoglio fiducia e speranza, valori che oggi sono con noi, sono sicuro che riusciremo a supera le difficoltà".

Poi il trasferimento al Teatro Carlo Felice dove gli ottoni del teatro Carlo Felice nel porticato hanno fatto risuonare le note di Bella Ciao in un inedito arrangiamento (ASCOLTA QUI). Poi i discorsi della autorità, quindi il concerto dell’Orchestra del “Carlo Felice” che ha eseguito prima l'opera di Giacomo Puccini 'Crisantemi elegia per quartetto' e subito dopo l'opera di Giuseppe Verdi 'Quartetto in mi minore' dirette dal maestro Valerio Galli.