cronaca

Il santone non risponde al giudice delle indagini preliminari
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 "Siamo fiduciosi perché il nostro assistito si dichiara innocente". Così gli avvocati di Paolo Oneda, il chirurgo dell'ospedale di Manerbio arrestato per omicidio volontario nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Roberta Repetto, la 40enne che frequentava il centro olistico Anidra di Borzonaswca dove era stata operata dal medico per l'asportazione di un neo sulla schiena. Il medico ha parlato per due ore davanti al giudice delle indagini preliminari di Brescia.


E' in carcere a Genova Marassi anche Paolo Bendinelli, santone e fondatore del centro Anidra. Il santone fondatore del centro Olistico si è invece avvalso della facoltà di non rispondere. L'uomo, difeso dall'avvocato Sandro Vaccaro, non ha risposto alle domande del gip. Il giudice ha convalidato l'arresto senza disporre misure alternative.


Secondo i carabinieri del nucleo investigativo di Genova, la donna sarebbe stata operata nel 2018 su un tavolo da cucina del centro e il neo non sarebbe stato sottoposto a esame istologico. Roberta sarebbe poi stata curata dal santone e dal medico chirurgo a base di tisane zuccherate e meditazione fino a morire, a ottobre 2020, a causa delle metastasi generate dall'intervento al neo.


L'inchiesta della morte si è incrociata con un'altra sul centro per violenza sessuale e circonvenzione di incapace. Secondo gli investigatori, molte giovani donne con fragilità venivano mandate al centro dalla psicologa Paola Dora, anche lei indagata, e qui sarebbero state plagiate dal santone. Lui le avrebbe fatte lavorare per il centro ma avrebbe anche deciso con chi dovessero avere rapporti sessuali oltre ad averli lui stesso con le giovani, almeno una decina. Per le ragazze, però, sarebbero stati tutti rapporti consensuali.