salute e medicina

L'intervento del professor Rocco Luigi Picci a Primocanale
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“Si è creata una sorta fobia collettiva. In questo momento sembra che il timore degli effetti del vaccino abbia il sopravvento rispetto alle possibili conseguenze anche letali dell’infezione da Covid".

Rocco Luigi Picci, Direttore del dipartimento di Salute Mentale del distretto 10 della Asl 3, ha analizzato a Primocanale quanto sta accadendo attorno alla campagna vaccinale in Italia, al fatto che molte persone stiano rinunciando a vaccinarsi quando viene assegnato l’AstraZeneca, alle discussioni e alle polemiche attorno all’efficacia e soprattutto agli effetti collaterali dei vaccini.

“Penso che ci sia un problema di diffusione involontaria di informazioni false o discordanti. Il fatto che l’Europa sia andata in ordine sparso sul vaccino Astrazeneca, con paesi che hanno dato limiti di età diversi, con un caos delle regole anche sui tempi della seconda dose, il fatto che tra gli stati membri non si parli con una sola voce per esempio sugli effetti collaterali, ha creato questa fobia verso il vaccino”.

Il professor Picci ha poi toccato altri aspetti legati al Covid: “C’è chi ha definito questa pandemia la tempesta perfetta – spiega Picci - Si dovrebbe chiamare sindemia perché è un’emergenza non solo sanitaria, ma ha ripercussioni economiche, emotive e culturali, che agiscono come un moltiplicatore senza precedenti del malessere psichico delle persone”.
“Metà delle persone contagiate – aggiunge – manifesta problemi psichiatrici: 42% di ansia e insonnia, 28% di disturbo post-traumatico da stress, 32% di disturbi depressivi. E poi c’è un disagio che riguarda anche chi non è stato toccato direttamente dal virus. Il 10% fra i familiari delle vittime andrà incontro a depressione entro un anno. 150.000 nuovi casi di depressione previsti legati a problemi economici. Si parla di long Covid, problemi che ci porteremo avanti per anni”.

C’è poi il tema dei giovani, forse la categoria più colpita da un punto di vista psicologico: “La pandemia ha provocato un radicale cambiamento dello stile di vita quotidiano. E’ stato visto che ha ripercussioni in modo particolare sulla popolazione infantile, adolescenziale e giovanile. C’è anche da dire che in questa seconda fase le persone non ce la fanno più. Nella prima fase i ricoveri nei reparti psichiatrici erano calati, ora stanno subendo una impennata. Per la prima volta dopo decenni il fatto che la libertà individuale sia passata in secondo piano, porta a una situazione di insostenibilità della situazione”.