cronaca

Il ministro Orlando: "Opportunità in più per il Paese"
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Il via libera da parte del governo Draghi è arrivato. I vaccini anti Covid si potranno fare direttamemte in azienda. Imprese, sindacati, Inail e ministero della Salute hanno trovato l'accordo. Una decisione che contribuisce ad accelerare quella che è stata definita la più grande e veloce campagna vaccinale della storia. La partenza è prevista da maggio.

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Il ministro del Lavoro, lo spezzino Andrea Orlando, al termine dell'incontro con le parti sociali ha commentato: "In una situazione di difficoltà perdurante per il Paese, un passo avanti, una buona notizia. È stato raggiunto l'accordo per definire le modalità attraverso le quali lavoratori, imprenditori e titolari di impresa potranno vaccinarsi nei luoghi di lavoro". Il ministro parla di un accordo perfettibile ma che rappresenta comunque una buona notizia per l'Italia.


Dopo ore di intenso dialogo tra le parti alla fine il protocollo è stato approvato. Nello specifico si legge che il canale aziendale sarà prallelo e non alternativo a quello ordinario. L'adesione da parte dei datori di lavoro e dei lavoratori sarà volontaria a prescindere dalla tipologia contrattuale. Se la vaccinazione verrà eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario a eseguirla "sarà equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro".

Non sono previsti requisiti minimi di natura dimensionale da parte delle aziende. Tuttavia le imprese più piccole potranno accordarsi con quelle più grandi o appoggiarsi alle strutture dell'Inail. Infatti i datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente o non possano fare ricorso a strutture sanitarie private potranno appoggiarsi alle strutture sanitarie dell’Inail.

La fornitura dei vaccini resta a carico dello Stato mentre i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, inclusi quelli per la somministrazione, "sono interamente a carico del datore di lavoro".  La partenza a maggio nelle intenzioni delle parti dovrebbe permettere di superare il limite di età. 


Secondo i dati di Unioncamere Liguria al 31 dicembre 2020 in Liguria ci sono 1.764 imprese registrate per oltre 372mila lavoratori
. A Genova sono 892 imprese registrate con 213mila addetti, a Imperia 280 imprese e quasi 46mila addetti, alla Spezia 232 imprese e oltre 46mila lavoratori e infine a Savona 286 con più di 66mila addetti. In tutta Italia, sempre secondo i dati di Uniocamere sono oltre 17,3milioni i lavoratori potenzialmente interessati da questa misura.