cronaca

Dopo la trasmissione Liguria Isolata, qualcosa si muove alla Camera a Roma
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"Siamo partiti dalla battaglia di Primocanale e dall’ultimo incontro nella trasmissione Liguria Isolata dove era emersa la richiesta di sentire tutte le parti in causa e i concessionari per fare il punto sulla situazione: dalla prossima settimana opereremo una serie di audizioni, con un primo incontro mercoledì con la Commissione Ambiente”, preannuncia Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti della Camera. “La situazione in Liguria è diventata ormai insostenibile, dopo anni di manutenzioni non fatte si è deciso di recuperare all’improvviso il tempo perduto, senza programmazione e con la necessità di fare al più presto. E’ diventato un grosso problema per i liguri viaggiare su carreggiate a doppio senso di marcia e per i tre porti della nostra regione in cui c’è un grosso flusso di merci. Siamo al limite della sopportazione”.

E proprio Primocanale ha riportato all’attenzione delle istituzioni e delle categorie colpite il tema delle autostrade: continui scambi di carreggiata e restringimenti, code all’ordine del giorno e il pericolo di incidenti che nell’ultimo mese di marzo si è concretizzato in quattro tragedie. Per questo, la battaglia editoriale continua e dà voce ai disagi quotidiani che tutti i giorni siamo costretti a subire, proprio per evitare che i liguri si abituino ad una situazione drammatica che va avanti da mesi e che si prevede durerà almeno ancora per i prossimi cinque anni.

L’onorevole Paita ha anche aggiunto che: “Aspi ha dimostrato sul piano industriale di avere un interesse alla realizzazione della Gronda, un’opera che potrebbe concorrere a limitare i disagi delle autostrade liguri”. Ma questa non può essere una soluzione percorribile: i disagi sono qui e ora, persino in un momento in cui i traffici privati sono pressoché azzerati a causa del Covid, con il divieto di spostamento tra regioni e comuni in zona arancione se non per motivi di lavoro, salute e necessità. Inoltre, perché Autostrade per l’Italia dovrebbe prendersi degli impegni futuri se ancora è in dubbio che la concessione resti in mano loro? “Chiunque gestirà quel tratto autostradale dovrà mantenere la manutenzione delle opere, è per questo che auspico quella riforma che possa rafforzare il ruolo di controllo e di indirizzo delle infrastrutture”, ha ribattuto Paita. “Queste componenti del problema devono essere analizzate in modo separato: il pubblico ha necessità di dare un bene in concessione ad un privato, ma deve essere in grado di valutare autonomamente la situazione”.