salute e medicina

Per i sanitari che non si vaccinano dice di provare amarezza
1 minuto e 42 secondi di lettura
"Entro il 6 di aprile apriremo un terzo punto vaccinale dedicato esclusivamente ai pazienti fragili quindi per esempio oncologici, trapiantati e dializzati del Policlinico San Martino di Genova". Ad annunciarlo a Primocanale il professor Giancarlo Icardi direttore del dipartimento di Igiene dell'ospedale.


"Qui al San Martino come struttura di secondo livello abbiamo la capacità di gestire centinaia di dosi di vaccino 'freezzato' (il Pfizer e il Moderna devono essere conservati rispettivamente a meno 80 e meno 20 gradi ndr) soprattutto per la parte della preparazione che è quella più delicata, per i pazienti fragili, a cui dobbiamo dedicare il vaccino frezzato, essendo afferenti al San Martino per le loro patologie, andremo a fare questa vaccinazione andandoci a integrare con il piano vaccinale nazionale e le indicazioni condivise a livello regionale con la struttura di Alisa".


"Gestirà il reparto che li segue - spiega - perché è il solo in grado di definire la tempistica in base alle terapie che fanno spesso immunosoppressive quindi sarà un lavoro di squadra con approccio multidisciplinare".


Giorni di allestimento sempre al primo piano del padiglione 3 dove in contemporanea continuano le vaccinazioni. "Come obiettivo ci siamo dati il 6 di aprile - racconta Icardi - salvo sorprese che speriamo di trovare, visto il periodo pasquale nell'uovo e potrebbe essere anche qualche giorno prima, ma allestire un centro implica almeno una decina di giorni".


Sugli operatori sanitari che decidono di non vaccinarsi il professor Icardi non ha dubbi: "Come medico impegnato nella sanità pubblica provo amarezza
nel pensare che ci siano degli operatori sanitari che non si vogliono vaccinare, tra l'altro noi medici facciamo anche un giuramento, il giuramento di Ippocrate, ma comunque gli operatori operatori sanitari devo tutti seguire nei loro comportamenti un codice deontologico e avere degli operatori sanitari che hanno bisogno dell'obbligo di un vaccino per vaccinarsi mi fa dire che dovrebbero andare a rileggersi il codice deontologico e chiedersi se effettivamente non sia il caso di aderire alla vaccinazione in questa fase di pandemia".