Anche quest'anno, salvo clamorosi rallentamenti, Fabio Quagliarella andrà in doppia cifra nella classifica dei marcatori. E lo farà alla veneranda età di 38 anni. Il capitano della Sampdoria macina record su record, sia nella storia della squadra blucerchiata che in quella del calcio italiano. In silenzio, senza clamori, con una sobrietà che gli fa onore.Fabio Quagliarella è un campione silenzioso ed in... scadenza di contratto. Corte Lambruschini ha il diritto di valutare se e come prolungarglielo. E lo sta facendo. Ma su di lui, che continua comunque ad avere estimatori (il Benevento, vicino a casa sua, è tra questi), valgono ragionamenti particolari. Fabio è un simbolo, uno dei pochi rimasti. Un esempio di longevità e professionalità. La sensazione è che ancora una anno da calciatore - magari part time, ovvero gestito - possa farlo. Per poi dedicarsi a qualcosa d'altro all'interno del mondo calcio.
Sarebbe bello se potesse continuare a farlo nella Sampdoria, anche per trasmettere un po' di senso di appartenenza alle nuove e future generazioni. La Samp attuale non pullula di sampdorinaità. Per carità, il calcio moderno dimostra che non è strettamente necessario. Quagliarella, tuttavia, sarebbe un anello di congiunzione tra presente e avvenire della società o della squadra.
Forse non lo farà da dietro una scrivania, preferibilmente semmai in campo, tra i giovani o nello staff. Ma avrebbe un senso vederlo ancora a lungo con la maglia blucerchiata, non importa se titolare, riserva, dirigente o allenatore. Lui, intanto, i colori li ha impressi sulla pelle.
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