salute e medicina

Bonsignore: "Nelle giovani donne c'è una maggiore risposta anticorpale al virus"
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"Mi aspetto una nota di avvertenza da parte di Ema per le donne che prendono la pillola", così il presidente di Aifa Giorgio Palù ha ipotizzato un'attenzione maggiore nei confronti dei soggetti più esposti al rischio di eventi trombotici, come le donne che assumono la pillola anticoncezionale e i malati cardiopatici. Anche se ha sottolineato come "Il rapporto rischi-benefici per il vaccino di Astrazeneca è nettamente a favore dei benefici". Ma sull'anticoncezionale si è subito sviluppato un dibattito a livello nazionale a seguito di queste dichiarazioni. 

"Si sa che gli estroprogestinici hanno un effetto pro-trombotico e quindi rappresentano un fattore di rischio per le trombosi, fatto noto in letteratura", spiega a Primocanale Alessandro Bonsignore, presidente dell'Ordine dei medici liguri. "Ma è tutto da dimostrare se ci possano essere delle correlazioni con il vaccino e con AstraZeneca in particolare". La palla passa nelle mani di Ema, l'agenzia europea per i medicinali, da cui si attendono chiare indicazioni.

Ma se da una parte le percentuali di rischio sono davvero basse per chi assume anticoncezionali, secondo i dati più recenti che stimano un rischio tra i 6 e i 9 casi all'anno su 10 mila donne che assumono pillola, cerotto o anello vaginale rispetto ai 2 all'anno su 10 mila donne che non assumono questo genere di farmaci, dall'altra le giovani donne sviluppano più anticorpi al virus secondo le prime analisi sulla popolazione. "E' notizia piuttosto diffusa che ci siano state delle risposte più forti nelle giovani donne: in un primo momento si sviluppano dei sintomi para influenzali a seguito del vaccino, come la febbre, poi però dopo alcuni giorni la risposta anticorpale è più alta rispetto al resto della popolazione", ha sottolineato Bonsignore. "Sicuramente c'è un legame tra gli ormoni e la risposta al vaccino, che però in questo caso è estremamente positiva poiché protegge di più dal Covid".