cronaca

Assolti tutti i consiglieri condannati in primo grado
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La Corte d'Appello di Genova, Seconda Sezione Penale, ha emesso sentenza di assoluzione nei confronti di 19 tra attuali ed ex consiglieri della Regione Ligura, che erano stati accusati di peculato e condannati dai giudici della II sezione del tribunale di Genova.


Tra gli altri assolto Edoardo Rixi, l’ex capogruppo in consiglio regionale della Lega, per le cosiddette "spese pazze" relative ai i bilanci degli anni tra il 2010 e il 2012 perché il fatto non sussiste.

Rixi era stato condannato in primo grado a 3 annni e 5 mesi
di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici, decaduta con la presentazione d'appello. Proprio in virtù di quella sentenza si era dimesso da Vice Ministro ai Trasporti. La sua era stata la pena più alta che era stata inflitta dalla sentenza dei giudici pronunciata il 30 maggio 2019.

L'accusa per tutti era quella di aver speso migliaia di euro di soldi pubblici destinati all’attività dei gruppi consiliari, per scopi privati o per attività di partito (cene, pranzi, viaggi, regali e così via) che appartenevano a tutti i partiti di quella legislatura.

"Una assoluzione che conferma quanto sostengo dal primo giorno: il mio comportamento si è sempre distinto per lealtà e correttezza. Il mio obiettivo rimane quello di lavorare senza sosta al servizio della mia regione e del mio Paese" ha detto l'ex viceministro alle Infrastrutture e oggi deputato della Lega.

I consiglieri assolti sono: Boffa Michele (Pd), Morgillo Luigi (Fi), Benzi Alessandro (ex Idv ed ex Sel), Bruzzone Francesco (Lega), Capurro Armando Ezio, Conti Giacomo (Federazione della Sinistra), Della Bianca Raffaella (ex Fi), Fusco Marilin (ex Idv), Garibaldi Gino (Fi), Gasco Roberta, Limoncini Marco (Udc), Melgrati Marco (Fi), Miceli Antonino (Pd), Rixi Edoardo (Lega), Rocca Franco (Fi), Rossi Matteo (ex Sel), Rosso Matteo (Fi), Saso Alessio (Ncd) e Aldo Siri.

L'odierna sentenza di assoluzione al processo di Appello per le cosiddette 'spese pazze' in Liguria, coinvolse diversi comuni, in cui la condanna in primo grado portò tanti piccoli terremoti.

Alcuni dei condannati, erano appena stati eletti sindaci in comuni delle province di Genova e di Savona. Dopo la sentenza, tutti dovettero lasciare gli incarichi per 18 mesi in base alla legge Severino. Diversa la posizione di Edoardo Rixi che lasciò la carica di vice ministro per scelta politica.

Tra di loro c'erano il sindaco di Zoagli, Franco Rocca, quello di Cogorno, Gino Garibaldi, quello di Alassio, Marco Melgrati, quello di Cicagna, Marco Limoncini, l'assessore di Arenzano, Matteo Rossi.

La loro successione fu organizzata poche settimane dopo la vittoria alle elezioni. Alcuni stavano ancora finendo gli incontri per trovare gli equilibri e comporre la giunta,  altri avevano appena iniziato a governare le loro piccole realtà . Al loro posto presero la guida i vice.

"Sono un innocente seriale" ha detto il sindaco di Alassio Marco Melgrati."Lo speravo, da sempre, da subito perché ho sempre dichiarato la mia innocenza. Sinceramente pensavo di dover arrivare in Cassazione per vedermela riconosciuta, invece oggi ho ascoltato le parole più belle: assolto perchè il fatto non sussiste" ha commentato.

Contento anche Gino Garibaldi, che, dopo la condanna nel 2019, era tornato in comune a dicembre dopo avere vinto il ricorso.

E non si sono fatte attendere le altre reazioni dal mondo politico.

"Chi risarcirà ora i politici coinvolti e le loro comunità? Sindaci di importanti comuni delle province di Genova e Savona e consiglieri regionali, allora in carica, per effetto della sentenza di primo grado, furono sospesi per un anno e mezzo dalle loro funzioni. Al comune di Zoagli fu imposto il commisariamento con successive elezioni.La clamorosa vicenda ligure impone una revisione legge Severino, la cui disciplina viola nei confronti dei pubblici amministratori il principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva", hanno dichiarato, in una nota, Pierantonio Zanettin e Roberto Cassinelli, deputati di Forza Italia e componenti della Commissione Giustizia di Montecitorio.

“Assolti in appello Edoardo Rixi e Francesco Bruzzone. Sono molto felice per loro e per gli altri imputati, sottoposti per troppo tempo a polemiche e fango, e per questo costretti anche a rinunciare a incarichi che avrebbero meritato per competenza e onestà. Giustizia è fatta, ma ci aspettiamo le scuse dei giustizialisti di professione. Ora avanti tutta, più forti di prima” ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini.

"Tanto fango e troppi anni di polemiche, preoccupazioni e rinunce. A Edoardo Rixi e Francesco Bruzzone va il mio forte e caloroso abbraccio". Lo scrive sui suoi canali social l'assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi.