cronaca

L'inchiesta di Primocanale sulle conseguenze della pandemia per il mondo del commercio
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La Liguria torna in zona gialla. Bar e ristoranti ricominciano ad accogliere nelle loro sale i clienti, almeno per l'ora di pranzo. Anche il tradizionale caff viene nuovamente degustato nella tazza in ceramica, nel cassetto i bicchierini di carta. La speranza che tutti si fanno di continuare lungo la strada intrapresa per contenere il virus.

La Sardegna la prima regione in Italia a finire in zona bianca che in parole povere vuol dire tornare ristoranti e locali aperti anche alla sera. L'inchiesta di Primocanale su come ha influito il covid sul mondo del lavoro prosegue. "La pandemia ha distrutto tutto ma bisogna combattere non bisogna farsi affliggere dalla negativit" racconta Antonietta titolare di una gastronomia-rosticceria a Genova. A causa della pandemia ha dovuto rivedere i piani e in qualche modo tornare al passato. "Quando ho iniziato avevo una gastronomia poi ho aperto un ristorante quindi a causa della pandemia siamo tornati alla gastronomia, ma ripeto bisogna lottare e andare avanti" spiega Antonietta.

Ma non facile, gli aiuti dallo Stato sono arrivati a 'spizzichi e bocconi'. L'alternarsi di colori, le chiusure e riapertura annunciate spesso con uno scarso anticipo e le incertezze sul futuro hanno segnato molti commercianti a Genova come in tutta Italia. "Le chiusure durante le feste sono state un danno. Per poter ripartire ho dovuto far fronte ai risparmi. Da questa situazione non riesco a vedere una via di uscita" racconta Anna che gestisce una pasticceria.

I numeri sono impietosi e raccontano di una crisi pesante per il commercio. Nel solo 2020 hanno chiuso 2240 attivit commerciali. Di queste 1211 nella citt metropolitana di Genova, 380 nella provincia di Savona, 337 nella provincia della Spezia e 312 in quella di Imperia. Dopo un ano cos difficile a Genova stato firmato il nuovo protocollo per le botteghe storiche. Tra le novit l?estensione del riconoscimento a chi ha almeno 50 anni di attivit e che siano in possesso dei requisiti richiesti a cui si aggiunge la gratuit delle procedure burocratiche per la trasmissione e mantenimento delle botteghe.

Ma c' anche chi non ha chiesto aiuti in questo periodo complesso e complicato. "Abbiamo faticato perch abbiamo perso pi volte le occasioni lasciate dai periodi festivi, cos difficile gestire le attivit e mantenere i dipendenti - racconta Luca, titolare di un'altra gastronomia -. Abbiamo perso il 25% del fatturato". Ora la speranza nel vaccino capace di proteggere e di conseguenza limitare la diffusione del virus.