salute e medicina

Bassetti: "Ecco perché se dovessi rivaccinarmi farei l'Astrazeneca"
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Partiamo da un dato: 7.337 segnalazioni su un totale di oltre un milione e mezzo di vaccini somministrati, ovvero lo 0,46% di casi. Si tratta del numero di segnalazioni di 'sospetta reazione avversa' registrate da chi si è fatto il vaccino Covid in Italia. Il dato è stato reso noto dall'Agenzia italiana del farmaco che ha pubblicato il primo rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid in Italia. Il periodo considerato è quello tra il 27 dicembre 2020 e il 26 gennaio 2021. Numeri bassi.

Inoltre nel 92,4% dei casi di segnalazioni si sono avute reazioni riferite a 'eventi non gravi' come febbre, stanchezza, mal di testa o dolori muscolari. Ad essere considerate nella ricerca i vaccini Pfizer e il Moderna. Nel resto dei casi (7,6%) sono state registrate reazioni più gravi che hanno portato i soggetti intressati a cure ospedaliere. Dai dati raccolti dall'Aifa è risultato che gli eventi sono insorti prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o in quello successivo (85% dei casi). Decisamente più raro il verificarsi di un evento con reazione avversa oltre le 48 ore successive alla somministrazione del vaccino (15%).

Da ricordare che in questa prima fase sono stati vaccinati gli operatori sanitari e gli anziani ricoverati nelle rsa. Nella maggior parte dei casi sono state le donne a manifestare la presenza di reazioni. L’età media dei soggetti è di 46,2 anni CLICCA QUI PER LEGGERE IL RAPPORTO COMPLETO DELL'AIFA. Intanto In Liguria fino a questo momento (dato di martedì 9 febbraio) sono state consegnate 95.620 dosi di vaccino e d queste somministrate 69.946 ovvero il 73,1%. Il prossimo 12 febbraio partirà anche in Liguria il piano vaccini per gli Over 80 LEGGI QUI

Al momento i vaccini che si posso somministrare in Italia sono il Pfizer/Bionthec, che ha subito alcuni ritardi di approvvigionamento, il Moderna e l'Astrazeneca. Uno dei prossimi vaccini che potrebbero essere autorizzati per contrastare l’infezione da Covid-19 è quello di Johnson&Johnson.

E sulle polemiche lgate alla percentuale più bassa di efficacia dell'Astrazeneca in confronto agli altri vaccini è tornato a parlare l'infettivologo Matteo Bassetti. Il direttore della clinicia di Malattie infettive del San Martino di Genova sottolinea come il vaccino Astrazeneca sia di più facile conservazione rispetto agli altri: "Basta un normale frigorifero" e inoltre è anche "il più economico, costa solo 2,8 euro ovvero meno del costo di produzione per scelta della casa produttrice che ha deciso di non lucrarci. E' efficace tra il 60 e il 75% nel prevenire la malattia sintomatica lieve e nel 100% per la malattia grave e la morte. Ci sono oggi pochi dati negli anziani, ma non vuol dire che non funzioni in chi ha più di 65 anni" precisa Bassetti che spiega come questo vaccino "sarebbe il candidato ideale per una vaccinazione a tappeto nelle aree dove stanno circolando i virus mutati, le cosiddette varianti".

Nel frattempo l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) "raccomanda che la seconda dose del vaccino AstraZeneca dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12/a settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni) dalla prima dose".