cronaca

Parla un "monopattinista": "Si può usarlo senza rischiare, ecco come..."
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"Ci sono incidenti di auto e di moto tutti i giorni, mai però suscitano lo scalpore che suscitano quelli che coinvolgono i monopattini, c'è un astio immotivato contro di noi che andiamo sui monopattini elettrici...".

A parlare è Paolo Arreghini, 58 anni, un imprenditore di Marassi che da luglio si sposta a Genova in monopattino, e abitante a Marassi, a poche decine di metri di via Monticelli dove ha perso la vita la mamma vittima dell'incidente in monopattino.


"Mi spiace molto per quanto è accaduto. Detto questo la campagnia di odio e di antipatia nei nostri confronti non è giustificata. Il monopattino è utile ma va usato coin prudenza, io avendo la patente da tanti anni, guidando auto e moto ho conoscenza della strada che serve per guidare questo tipo mezzo. Certo se lo stesso mezzo è dato ad un ragazzino irresponsabile la cosa può diventare pericolosa",

Arreghini poi racconta: "Io ho questo mezzo da luglio, da appena sono usciti, ma tutto quello che è nuovo, sconosciuto a Genova da un po' fastidio"

Ma è innegabile che che le ruote piccole e la mancanza di sospensioni rendano questo mezzo più pericoloso di altri veicoli: cosa l'ha spinto a lasciare lo scooter per andare su un monopattino?

"Il monopattino è molto, molto più pratico, non ho problemi di posteggio, io dove arrivo, piego il monopattino come un ombrello, è da luglio che mi sposto con questo mezzo e non ho speso neppure un euro, è un risparmio notevolissimo. La sicurezza? Appena ho comprato il monopattino ho acquistato il giubotto catarifrangente per la sera anche se la sera evito di usarlo. Ho poi aggiunto un'assicurazione extra a quella che avevo dell'automobile, insomma mi sono protetto in tutti i sensi. Purtroppo, lo devo dire, a me è capitato di vedere ragazzini che vanno in monopattino senza casco e pure cole cuffiette, così se c'è un pericolo non sentono neppure i clacson. Ma la colpa non è del monopattino, ma di chi lo guida".

Lei lo ha acqusistato con il bonus? Quanto l'ha pagato?

"Non l'ho acquistato con il bonus, perchè l'ho preso prima, l'ho pagato 200 euro, ma ce ne sono sino a 900 euro. Ora è uscito quello della Bmv".

Che velocità può andare il suo monopattino?


"Massimo ai 20 chilometri all'ora, il funzionamento è molto semplice: si schiaccia bottone dell'accensione, con lo stesso si cambiano le marce, che sono tre, anche se con la prima quasi non ci si muove, dopo si va. Il freno è fatto molto bene, si può frenare la ruota di dietro con il tallone, e quella avanti con il pulsante. Una volta a casa la sera lo ricarico e una ricarica mi basta per due giorni".

Lei è mai caduto o ha rischiato di farlo?

"L'unica volta sono caduto a luglio, stavo andando piano: una donna mi è uscita all'improvviso e per evitarla sono caduto, ma non è stata colpa mia nè del monopattino"

Parliamo delle buche: le strade di Genova ne sono piene e il monopattino è senza sospensioni...

"Purtoppo ci sono molte buche e sono quasi sempre sono sulla destra delle carreggiate dove di solito circolano i monopattini, per questo bisogna stare attenti".

Le piste ciclabili: cosa ne pensa?

"Sono un'ottima cosa, il problema è che molti le usano come piste da passeggio o da jogging soprattuto in via XX Settembre, dove ci sono anche molte auto posteggiate".

Ma quando ci sono trova affiancati ad un bus o un tir non si ha paura?

"Molta paura, infatti io uso poco volentieri la pista ciclabile di via XX Settembre, ma quando mi accorgo che ho un bus alle spalle mi fermo e lo lascio passare. Gli autisti dei bus? Sono molto carini, gli autisti Amt sono eccezionali, ti aiutano in tutte le maniere possibili, gli automobilisti no".

Lei ammette che ogni tanto transita anche sui marciapiede, ma così non date fastidio ai pedoni?

"Anche lì occorre prudenza, se non c'è nessuno transito, sennò lo spengo e lo porto in braccio".