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Dopo un'ora di colloquio con Mattarella al Quirinale, il presidente incaricato delinea la sua strategia
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 Dopo un'ora di colloquio al Quirinale con il capo dello Stato, Mario Draghi ha accettato con riserva l’incarico di formare il nuovo governo.

“E’ un momento difficile – ha detto il presidente incaricato, dopo essersi tolto la mascherina - e il presidente della Repubblica ha ricordato la drammatica crisi sanitaria e le sue ripercussioni sulla vita dei cittadini, sull’economia e sulla società. Questa consapevolezza richiede una risposta all’altezza della situazione ed è con questa speranza e con questo impegno che rispondo all’appello.

Vincere la pandemia, completare il piano vaccinale, rilanciare il Paese sono le sfide che ci attendono. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell'Ue, abbiamo la possibilita'" di operare "con uno sguardo attento alle future generazioni e alla coesione sociale. Con grande rispetto mi rivolgo al Parlamento, sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e le forze sociali emergano unità e capacità di dare una risposta positiva all’appello. Scioglierò la riserva al termine consultazioni”. Quindi, si è rimesso la mascherina.


Il banchiere si era presentato coi compiti a casa fatti, ovvero uno schema di composizione dell’esecutivo. Anche un banchiere di studi ignaziano come il presidente incaricato dovrà districarsi tra le secche della politica politicata, disegnando una squadra che tenga conto sia dell’alto profilo richiesto dal capo dello Stato, sia della necessità di ottenere la fiducia dai partiti in aula. I nomi più ricorrenti circolano da giorni: Cartabia alla Giustizia, Panetta all'Economia, Severino guardasigilli.

Il Movimento 5 Stelle, per voce del segretario Vito Crimi, si chiama fuori: "Siamo per un governo tecnico, non voteremo per Draghi. Il capo di Italia Viva Matteo Renzi su Twitter scrive: "Draghi va sostenuto, è l'ora dei costruttori". Il vicesegretario del PD Andrea Orlando ammette implicitamente il virtuosismo esercitato finora: "In Senato pesiamo per l'11 per cento, il Pd dovrà ragionare su cosa fare anche in relazione a cosa faranno gli altri". Nicola Fratoianni di Leu afferma: "E' difficile sostenere l'ex presidente della Bce”. Il centrodestra continua a chiedere elezioni e in giornata i segretari di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia si riuniranno per decidere la linea comune.