cronaca

Ma i legali degli indagati sottolineano i tanti difetti di progettazione e costruzione
1 minuto e 43 secondi di lettura
Sono udienze che con il passare dei giorni diventano sempre più dolorose per i familiari delle 43 vittime quelle dell'incidente probatorio avviato da lunedì sulle cause del crollo di Ponte Morandi.

Prima le prevedibili, quanto evitabili, schermaglie procedurali per un inedito software dei periti che farà slittare le udienze, poi la lunga storia della struttura piena di punti neri e che sino dal primo giorno della sua entrata in funzione, dal collaudo, ha mostrato di non poter garantire la massima sicurezza senza una manutenzione importante e continua.

Un ponte avveniristico ma tutt'altro che impeccabile dal molti punti di vista dell'architettura.

Non a caso lo stesso Ingegner Morandi in due occasioni aveva redatto dei report per invitare a monitorare con attenzione il suo viadotto, allert che con il passare degli anni sono finiti nel dimenticatoio.

Domani, mercoledì tre febbraio, terzo giorno di udienze il dolore dei genitori, figli, nonni, delle vittime potrebbe tornare a fare male ancora perchè dalla storia delle lacune dell'idea e della costruzione degli anni '60, il Morandi è stato inaugurato nel 1967, si andrà inesorabilmente verso le inspiegabili carenze di chi quel mostro, nato forse malato, avrebbe dovuto curarlo con la massima attenzione e invece non l'ha fatto.

La terza udienza farà male a tutti perché più ci si avvicinerà al 14 agosto 2018 e più emergeranno le mancanze di Autostrade che ha lasciato che quel elefante nato vecchio morisse nonostante i tanti sintomi mostrati, tanti report. Tante relazioni passate da Uffici Spea, Aspi, ma anche del Provveditorato delle Opere Pubbliche e del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Report inviati in uffici sbagliati, o deviati, falsificati.

Tutto per spendere meno e dividersi più denaro,
che è poi la sintesi dell'accusa dei due pm Terrile e Cotugno.

Fa male ai familiari delle vittime, e farà ancora più male domani e nelle prossime udienze, essere lì ad ascoltare in video conferenza la montagna di cose che si potevano fare e che nessuno ha fatto affinché i loro cari, oggi, fossero ancora vivi.