salute e medicina

Il 20% dei pazienti ricontattati non si sono presentati per paura della pandemia
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"Nel 2020 i casi di diabete nell'area metropolitana di Genova si sono dimezzati rispetto all'anno precedente e per questo mi aspetto quest'anno almeno 100 nuove diagnosi". A raccontare a Primocanale uno degli effetti collaterali del Covid è il dottor Enrico Torre direttore endocrinologia diabetologia e malattie metaboliche Asl3 genovese.




"Noi mediamente prima della pandemia vedevamo in un anno circa 200 casi di diabete in esordio su tutta l'area metropolitana genovese ma nel 2020 sono stati la metà - racconta Torre - mi aspetto che arriveranno persone con un diabete presente già da tempo e per esempio un indicatore come l'emoglobina glicata che è quell'esame che va a vedere quanto zucchero si è legato ai globuli rossi negli ultimi due mesi se in un diabete all'esordio può essere 7, 8, 9 contro valore normale di 6 ne troveremo a 14, 15. Valori che si vedevamo anni fa e che poi con screening e maggiore attenzione avevano portato a una riduzione di diabete scompensato all'esordio, ora purtroppo iniziamo a rivederli".


In molti, troppi secondo i dati della Asl 3 negli ultimi 12 mesi non si sono presentati a fare i controlli per il diabete a causa della paura del contagio da Covid-19.


"Noi abbiamo notato una riduzione della presenza dei pazienti alle visite programmate con un calo di accessi per diabete del 27% quindi circa 1 su 3 non si è presentato al controllo in tutto il 2020 - spiega Torre - da fine maggio a inizio settembre, rinunciando anche a parte delle nostre ferie, abbiamo lavorato con turni doppi per richiamare tutte le 6500 persone che non erano potute venire perchè durante il lockdown le visite erano state interrotte. La metà le abbiamo viste di persona e una parte contattati al telefono e verificando che le condizioni lo consentivano fissato una nuova visita. Nonostante quindi le nostre chiamate rimane un 20%, ossia 2 diabetici genovesi su 10, che da noi non sono venuti per paura del Covid".


"La diminuzione delle persone alle visite programmate vale anche per chi ha una patologia legata alla tiroide, - conclude Torre - ma è più difficile fornire i numeri perchè le visite sono programmate a 1 o due anni di distanza".