"Sulla frana del Gnocchetto che incombe tra Liguria e Piemonte, in territorio del comune di Ovada, dopo 14 mesi non abbiamo ancora e continuiamo a non avere risposte".Così il sindaco di Campoligure, Gianni Oliveri, in merito alla strada del Turchino, chiusa in località Gnocchetto, perchè il rischio sulla strada è valutato troppo alto. L'incubo dunque prosegue per la valle Stura e la sua viabilità interna.
Il tratto di strada dove si trova la frana verificatasi oltre un anno fa, è di competenza della provincia di Alessandria. Ma per poter intervenire, Anas (che gestisce il tratto di strada ligure), deve aspettare il passaggio di consegne che è però slittato ad aprile (LEGGI QUI LA QUESTIONE).
"Ci sentiamo abbandonati e siamo arrabbiati. Nessuna risposta neanche da autostrade per la richiesta del pedaggio per le auto tra Masone e Ovada, e tra Ovada e Genova Voltri a causa dei continui scambi di carreggiata". E un altro grido di allarme che arriva dal comune di Campo Ligure riguarda il costo che questi piccoli comuni devono sostenere, ma che non viene riconosciuto.
"Un comune sulla costa è uguale a un comune nell'entroterra. E se per un comune dell'entroterra una nevicata di questa portata costa circa €3000 ai comuni montani". E sulla scuola un allarme arriva da Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione, presidente dell'unione dei comuni della Valle Stura, Orba e Leira. " Il problema sarà la ripresa delle scuole. Abbiamo oltre 130 alunni in Valle Stura che frequentano le scuole nell'ovadese e in basso piemonte, e che quindi saranno costretti a fare un giro lunghissimo, si dovranno alzare prestissimo e dovranno anche fare una riorganizzazione dei loro ritmi e delle loro abitudini".
Una preoccupazione, quella della ripresa della scuola, che va quindi a sommarsi al contraccolpo durissimo subito dalla popolazione dopo la frana.
(Foto da Instagram @gphoto.it segnalata da @ig_genova_)
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