cronaca

La proposta di creare una corsia ex novo lato fiume
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Una vera e propria trappola. La Valle Stura a ogni allerta meteo resta in balia di strade e autostrade. Il venerdì nero di A26 e A7 ha bloccato il traffico, con auto e camion fermi a causa della neve (e del ghiaccio). Con l'autostrada bloccata sia a scendere che a salire l'unica alternativa è la strada del Turchino dove però dal 30 novembre del 2019 insiste la frana in località Gnocchetto, in provincia di Alessandria. Con l'allerta il tratto viene chiuso al traffico lasciando esasperati i residenti che devono fare anche i conti con le bizze di un'altra frana, quella che insiste al casello di Masone, costantemente monitorata ma che impone la chiusura del casello quando i rilevatori segnalano movimenti.

Ma è il Gnocchetto a tenere in scacco la vallata. Tutto nasce da una diatriba tra Provincia di Alessandria e Anas. La gestione della strada è in mano all'ente piemontese, il tratto ligure invece è di Anas. Per sbloccare la situazione serve un passaggio in modo che tutto ricada nelle competenze di Anas. Ma c'è un problema: Anas ha chiesto un'importante cifra per entrate nella gestione delle strade alle province piemontesi, compreso quella di Alessandria, si parla ci circa 3,5 milioni di euro per le operazioni di verifica sulle strutture stradali.

Il problema è che con i tagli delle risorse agli enti locali subiti nel corso degli anni le amministrazioni territoriali non hanno i soldi necessari per affrontare la spesa. In estate i rappresentanti dei comuni della valle hanno parlato con il ministro ai Trasporti Paola De Micheli. Il passaggio di gestione si trascina nel tempo con continui rimandi: prima la data indicata era l'estate trascorsa, poi rimandata a ottobre e in ultimo slittata ad aprile del 2021. L'appuntamento dunque ora è alla primavera. Il rischio è che la questione subisca ancora una volta un ennesimo rimando a nuova data.

Ma quanto costa l'intervento sulla frana? Secondo i tecnici della Provincia di Alessandria per mettere in sicurezza il costone servirebbe una cifra che si aggira intorno al milione e mezzo di euro. Solo per il progetto e la fase di monitoraggio del versante servirebbero 200mila euro. In parole povere: 200mila euro subito per studiare come intervenire. Poi il resto per i lavori veri e propri. Non certo cifre di poco conto e tempi di risoluzione del problema lunghi.

E allora si cerca una soluzione alternativa. L'Unione dei comuni delle Valli Stura, Orba e Leira con la presidente Katia Piccardo (sindaco di Rossiglione), ha proposto la creazione di una corsia ex novo lato fiume sull'attuale banchina. L'obiettivo è raddoppiare la sede stradale e permettere il transito in maggiore sicurezza allontanando il transito dei veicoli dalla base del monte. "E' un intervento che si può fare in un giorno se c'è la volontà" spiega Piccardo. Nei prossimi giorni la questione verrà affrontata e si valuterà.

Intanto quando scatta l'allerta in località Gnocchetto arriva la chiusura. I residenti non ne possono più. Si sono cercate soluzioni. Prima sono arrivati prima i movieri che valutando la situazione meteo decidevano la chiusura o meno del tratto di strada. Quando arriva lo stop però si rimane bloccati e l'unica alternativa è l'autostrada (se percorribile). Qualcuno non potendone più ha in diverse occasioni rotto le catene delle sbarre e aperto forzatamente la strada. Fatto successo anche nell'ultima occasione.

Ora però c'è la novità decisa direttamente dalla Provincia di Alessandria: alla chiusura ecco il new jersey in cemento. Soluzione che per quanto riguarda la rimozione e la riapertura del tratto impone tempi lunghi, si parla di almeno mezza giornata in più. Non solo auto e camion ma anche ambulanze e mezzi di soccorso si trovano la strada sbarrata e senza la possibilità di aggirare il problema. Senza considerare che la A26 vive da tempo le sofferenze causate dai cantieri che impongono restringimenti e scambi di carreggiata. La Valle Stura diventa un'isola dove muoversi per andare al lavoro o compiere le normali attività è un'impresa. Se poi si considerano le chiusure notturne del tratto di A26 tra Genova Voltri e Masone per lavori l'incubo è completo.

"E' indecente - spiega ancora il sindaco di Rossiglione e presidente dell'Unione dei comuni della vallata - che dopo tredici mesi non si sia mosso pressoché nulla. Un immobilismo assoluto che nei comuni nessuno si sarebbe mai sognato di protrarre neppure per un mese. Qui dopo oltre un anno si crea un disagio devastante alla popolazione e alle attività economiche delle Valli Stura e Orba la cui esasperazione è davvero al punto di non ritorno.
La soluzione non può essere evidentemente piazzare dei new jersey in cemento che precludono il transito anche ai mezzi di soccorso".

Anche la Croce rossa locale con il presidente Bruno Pastorino ha posto in evidenza il problema del new jersey di cemento. Avviato un colloquio con il vice prefetto di Alessandria per far sì che l'episodio non si ripeta e si trovi una soluzione alternativa meno problematica e più rapida. Intanto da oltre un anno i residenti della vallata non riescono a uscire dall'incubo.