cronaca

Primocanale la considero come la mia seconda casa
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Ci lasciamo alle spalle il 2020, l’anno finora col curriculum peggiore del nuovo millennio. Roba che le conseguenze dell’attentato alle Torri Gemelle - o il crollo dell’economia mondiale nel 2008 dopo il fallimento della Lehman Brothers - sembrano piccole cose davanti agli effetti devastanti della pandemia da Sars-Cov-2. Che tipo di anno sarà il 2021 francamente è impossibile prevederlo. Piano piano temo che ci stiamo abituando alla distanza, alla freddezza, all’incertezza, alla sfiducia reciproca. L’auspicio comune è che ci si possa svegliare al più presto dall’incubo che stiamo vivendo ormai da un anno.

Il mio 2021 sarà un anno di grande cambiamento.
A partire dai prossimi giorni entrerò a far parte dell‘ufficio stampa del Gruppo parlamentare della Lega alla Camera dei deputati, a Montecitorio. Una proposta che ho condiviso con la mia famiglia e che – insieme – abbiamo accolto con piacere ed entusiasmo. D’altronde, “Il moto è causa d’ogni vita”, scriveva Leonardo oltre 500 anni fa. Il campo della comunicazione politica è materia universitaria. Racchiude in sé materie come scienza politica, sociologia della comunicazione, scienze del linguaggio. Ridurla a ‘Guelfi contro Ghibellini’ è un errore grossolano.

Primocanale la considero come la mia seconda casa. Lascio un gruppo di professionisti seri: giornalisti, tecnici, amministrativi, collaboratori. Nessuno di loro si è mai tirato indietro durante le emergenze, il lockdown, grandi eventi e manifestazioni, raccontando tutto con una umanità e una professionalità da far invidia ai guru dei canali nazionali. Ho avuto l’onore di lavorare con giovani di talento e spessore umano. Tutti guidati da un editore illuminato a cui sono grato per la fiducia che mi ha concesso fino all’ultimo giorno. Nel cuore porto con me anche chi mi ha seguito (e chi mi ha criticato) guardando la tv.

Insieme siamo cresciuti. Ora insieme facciamo il tifo per un 2021 di grande carattere, che ci faccia dimenticare al più presto l’anno terribile che vorremmo lasciarci del tutto alle spalle.