cronaca

Scontro sulla misura in vigore il 25-26 dicembre e il 1 gennaio
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I piccoli comuni protestano. Le misure sugli spostamenti contenute nel Dpcm entrato in vigore lasciamo perplessi gli amministratori locali. Da Genova Nervi a Genova Voltri ci si potrà muovere liberamente (oltre 25 km) anche nel giorno del 25-26 dicembre e del 1 gennaio; da Alassio a Laigueglia, poche centinaia di metri no. Un esempio su tutti che ha portato molte piccole realtà all’alzata di scudi.

Tutto inutile, la decisione è stata presa e scritta nero su bianco nel Dpcm Natale, l’obiettivo del governo è limitate il più possibile la movimentazione delle persone nei giorni di festa. Ma come sempre accade il tutto produce delle storture. A rimarcare il problema anche il presidente della Valle d’Aosta che ha sottolineato come tutta la sua regione sia più piccola del solo comune di Roma. E ha già annunciato che forzerà la misura.

Molti senatori, anche del Pd, hanno fatto notare la problemtica. Piccate le repliche da parte degli esponenti più vicini al premier Conte come Gabriele Lanzi, segretario e delegato d'Aula per il M5s in Senato: "E' incomprensibile come, nel giorno in cui purtroppo registriamo 993 morti in 24 ore, mai così tanti da inizio pandemia, ci siano 25 senatori che trovano più importante permettere il liberi tutti per i giorni di festa".

Il premier Conte ha annunciato che nei prossimi giorni verranno diffuse le ormai famose Faq che avranno il compito di dirimere alcuni dubbi di interpretazione delle norme e soprattutto spiegare cosa può rientrare alla voce ‘spostamenti di necessità’. La richiesta è arrivata anche dal Comitato tecnico scientifico che ha chiesto al governo di prevedere una deroga al divieto di spostamento per i piccoli Comuni. Conte ha parlato di ricongiungimenti familiari tra conviventi (nel caso, per esempio, di coppie separate per lavoro) e l’aiuto alle persone non autosufficienti.

Chi non risparmia attacchi è il governatore di Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti che a tarda notte in unn post su facebook scrive: "Bisognava considerare il fatto che il nostro Paese è fatto da tanti piccoli comuni, che si trovano magari a 300 metri di distanza, divisi da una simbolica linea di confine. Questo pasticcio creerà l'ennesima spaccatura tra gli italiani, che si divideranno e scontreranno tra chi vive nelle grandi città, con i suoi affetti, e trascorrerà un Natale in famiglia, e chi abita in un piccolo comune e rimarrà solo. E poi: il Covid è pericoloso il 25 e 26 dicembre mentre gli altri giorni no?"

Anche sui social il tema è dibattuto
e viene rimarcato come vi sia il rischio per molti il 25 dicembre di non poter raggiungere il proprio caro per passare la festa. In realtà sembra attesa una interpretazione larga del concetto di necessità per quelle giornate proprio perché evitare di lasciare nonni o persone che vivono da sole lontane dagli affetti. La parola d'ordine però ripetuta dal premier è sempre quella di responsabilità ed evitare di accogliere a casa persone non conviventi.