cronaca

A Genova si sta valutando una riorganizzazione del soccorso
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Usb Vigili del Fuoco denuncia la grave situazione che si si sta delineando nella città di Genova per la carenza di personale nautico a tal punto che il soccorso rischia la privatizzazione. In base a una legge dello Stato, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco assicura – tramite le squadre di soccorso antincendio portuale con personale, mezzi e materiali propri – il servizio di soccorso pubblico e di contrasto agli incendi nei porti e loro dipendenze, i servizi tecnici in genere, nonché il soccorso della vita umana in mare.

"Il servizio nautico è essenziale in quanto la squadra, oltre ad avere una propria autonomia operativa, ha una funzione di supporto opera in sinergia alle squadre di terra, ai sommozzatori, oltre che a tutte le altre specialità del Corpo nelle molteplici casistiche di intervento che si possono venire a creare in ambito portuale e marittimo", spiega il sindacato in una nota. A tale fine il Comando Provinciale dei vigili del fuoco di Genova è, da sempre, dotato di due distaccamenti nautici ubicati rispettivamente a Calata Gadda e nel Porto Petroli di Multedo, due punti geograficamente strategici del porto di Genova nell’ottica di fornire un veloce intervento considerata la grande estensione del porto e della costa.

E’ importante ricordare che il Porto Petroli movimenta circa 14,5 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi, trasportati in media da 410 navi; il Porto di Genova, uno dei più grandi ed importanti d’Europa, si estende ininterrottamente sulla linea della costa per circa 20 Km, dalla Foce al terminal container di Prà. La superficie interessata dalle infrastrutture supera i sette milioni di metri quadrati. È stato classificato come primo porto italiano per estensione, per numero di banchine e per movimentazione complessiva di merci e passeggeri. Una valutazione del rischio effettuato anche dalla nostra Amministrazione, nell’ultimo progetto di riordino, ha confermato la necessità di due distaccamenti nautici.

"Oggi ci troviamo ad apprendere che l’Amministrazione intende esternalizzare il servizio di soccorso attraverso società private, abbandonando un processo di investimento nell’aumento di personale specialistico. Una riorganizzazione che non garantisce una risposta di soccorso immediata ed efficiente, che mette a rischio l’incolumità dei cittadini e dei lavoratori" conclude la nota. "Inizieremo un percorso di confronto con la politica e con l’Amministrazione al fine di modificare questa assurda privatizzazione del soccorso, pronti a scendere in piazza per salvaguardare la popolazione ed i lavoratori".