cronaca

Il caos legato alle barriere fonoassorbenti che ha portato all'arresto dell'ex ad Castellucci
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La vecchia gestione di Autostrade per l'Italia voleva fare passare come migliorie, e quindi con un tornaconto economico, le spese per rimediare agli errori di progettazione delle barriere fonoassorbenti. E' un particolare che emerge dalle carte dell'inchiesta che ha portato ai domiciliari l'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci e altri due ex manager, oltre a tre interdizioni.

"Parte delle spese sostenute da Autostrade - si legge nell'ordinanza del gip - relative all'abbattimento delle barriere (pari a 39.676 euro) e la totalita' delle spese sostenute per il rialzamento delle ribaltine a seguito delle lamentele (pari a 63.133 euro) relative al I Tronco sono state inserite dalla società nella voce contrattuale F2. Lo stesso per le attività di potenziamento delle piastre di ancoraggio resosi necessario per porre rimedio agli errori progettuali per cui presso l'Ufficio territoriale del ministero delle Infrastrutture di Genova è stata aperta una commessa con una ipotesi di spesa pari a circa 5.500.000 (di cui ad oggi risultano spesi circa f: 302.000,00)".

Per il gip, però, non è corretta. "La voce contrattuale F2 - sottolinea il gip concorre ad aumentare il valore del cespite autostradale oggetto di miglioria e fa parte di un obbligo di spesa contrattuale che Autostrade per l'Italia si è assunto. Pertanto, nella voce F2 dovrebbero essere inseriti i soli costi relativi alle migliorie apportate sulla struttura e non i costi sostenuti per porre rimedio ad errori progettuali commessi dal concessionario".


Invece, Michele Donferri Mitelli, uno dei manager arrestati, si vantava di avere trovato un escamotage per coprire l'errore di progettazione "gliele abbassiamo de qua" diceva e quando i residenti si lamentavano troppo "gliele ritiriamo su", inventando che era stato necessario toglierle per alcune ispezioni.  Lo stesso manager che un mese e mezzo prima del crollo scrive in chat a Berti che "i cavi del Morandi sono corrosi". Il sospetto degli investigatori del primo gruppo della guardia di finanza, guidati dal colonnello Ivan Bixio, è che la stessa cosa sia stata fatta con il ponte Morandi: fare passare come intervento straordinario e di miglioria il retrofitting sulle pile 9 e 10 del viadotto. Mercoledì i sei saranno in video collegamento con il gip per gli interrogatori.