cronaca

Primato nazionale per numero di motociclisti e ciclisti deceduti
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E’ la strada statale 1 Aurelia, in Liguria, a vincere il primato a livello nazionale di strada più pericolosa d’Italia per le due ruote, sia motocicli che biciclette. Un triste primato, che arriva proprio nel giorno della giornata mondiale delle vittime della strada. E’ quanto risulta dal report "Localizzazione degli incidenti stradali 2019", lo studio, realizzato dall'Aci, che analizza i 36.526 incidenti (1.143 mortali), con 1.257 decessi (il 39,6% del totale) e 58.535 feriti, avvenuti su circa 55mila chilometri di strade della rete viaria principale in Italia. L'indice di mortalità medio su questa rete è pari a 3,4 morti per 100 incidenti.

Sulle strade extraurbane gli utenti vulnerabili nel 2019 rappresentano una quota molto elevata dei decessi, in aumento rispetto all'anno precedente: il 33,8% (1 morto su 3) è ciclista, "dueruotista" o pedone. Nel 20,4% dei casi è deceduto un motociclista (257), nel 9,1% un pedone (115) e nel 4,2% un ciclista (53). Rispetto al 2018 i pedoni morti sono in diminuzione (erano 137, pari al 10,2%), mentre i ciclisti morti aumentano (erano 39, pari al 3%). Rispetto al totale dei morti per modalita' di trasporto, i pedoni sono il 21,5%, i ciclisti il 21% (era il 17,4% nel 2018) e "dueruotisti" il 32,7%.

I motociclisti sono coinvolti nel 18,6% degli incidenti stradali, i ciclisti nel 3,9%. L'indice di mortalità delle due ruote (sia motocicli che biciclette), è molto più elevato di quello delle quattro ruote: 3,6 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, rispetto all'1,3 delle auto. Le 'maglie nere' tra le tratte più pericolose per le due ruote sono la SS 1 Aurelia in Liguria, il Grande Raccordo Anulare di Roma, la SS 016 Adriatica in provincia di Rimini, la SS 018 Tirrena-Inferiore in provincia di Salerno, la SS 249 Gardesana Orientale in provincia di Verona, la SS 145 Sorrentina in provincia di Napoli, la SS 006 Casilina in provincia di Roma, la Tangenziale Est-Ovest di Napoli.

Quanto ai pedoni, tra le strade dove si registrano un numero particolarmente elevato di investimenti ci sono l'Aurelia, la Casilina, la Tirrena Inferiore, la Tiburtina Valeria e la Tosco-Romagnola. Nel 2019 si è verificato più di un investimento mortale sulla SS 7 quater via Domiziana nel Comune di Mondragone (Caserta), sulla SS 16 Adriatica nel Comune di Bari, sulla SS 4 Salaria nel Comune di Montelibretti (Roma), ma anche sul Grande Raccordo Anulare di Roma.

Genova è tra le città che registra più vittime della strada, nella classifica nazionale è superata solo da Bergamo. Nel 2019 il numero di morti per 100mila abitanti sono stati 8,3 mentre Imperia a 6,1, La Spezia a 6,2 e Savona a 7,3. Per quanto riguarda sempre la Liguria va un po' meglio se guardiamo il tasso di auto circolanti che a Genova sono 47 ogni 100 abitanti, la seconda città più bassa d'Italia, ma a fronte di poche strade pedonalizzate, sono solo 0,18 mq/abitante: l'equivalente di due fogli A4 messi uno al fianco dell'altro, per abitante.