cronaca

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Cercherò di essere breve. Treno regionale Genova Brignole-La Spezia Centrale, primissimo pomeriggio. Epoca Covid. Qua, signori, stiamo a parlare di rispetto del distanziamento sociale e uso delle mascherine, igienizzazione delle mani, ma sentite cosa può succedere su un treno un giorno qualunque (e fosse solo questione di un solo giorno...).

Prima di salire noto un ragazzo, ormai grandicello, un quasi uomo, che corre sul binario senza mascherina con una bottiglietta di acqua in mano e un tovagliolo di carta. Sale sull’ultimo vagone, quello con scritto “riservato al capotreno” (ormai su alcuni regionali i capitreno hanno un vagoncino riservato). In questo viaggio però questo vagone risulta in coda quindi può entrare indisturbato.

Il ragazzo parla forte al telefono, pare un po’ sopra le righe, ma io pure sono al telefono e non faccio caso a cosa dice. Poi butto giù e sento che convoca altre persone che lo raggiungono, una ragazza e una donna, che salgono senza mascherina. Socchiudono la porta e si mettono ad armeggiare in bagno, dentro, fuori, acqua, fazzoletti di carta che fasciano qualcosa...

E poi, attenzione attenzione, si mettono a FUMARE! Sí, tranquillamene a fumare, non so dire se una sigaretta o altro, ma questo poco importa, direi, nel contesto. Una mia amica che prende tutti i giorni quel treno, mi spiega che il girono prima, e anche altre volte, c’erano il capotreno e un ausiliario alla sicurezza e quindi loro non si sono presentati a bordo e li ha visti attendere un altro treno sul binario.

Oggi invece hanno potuto agire indisturbati. Come altri giorni. Altro che Covid, mascherine, igiene... qui si è a un livello successivo. In questa epoca di stretta osservanza delle regole (o almeno ci si prova) sembra fantascienza. Volevo essere breve. Non lo sono stata. Non commento oltre. Ognuno la pensi come vuole.