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Forte di una buona posizione in classifica, il presidente Ferrero programma il futuro dribblando le insidie
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Boccata di ossigeno per la Sampdoria, che sarebbe stata tra le società a chiedere ed ottenere lo spostamento del pagamento dell’Irpef al 1 febbraio del 2021 mentre la Figc ha a sua volta fatto slittare in avanti anche il termine ultimo per il saldo degli stipendi ai calciatori relativamente alla scorsa stagione.


Intanto, il presidente Massimo Ferrero si accinge a presentare, entro il 22 novembre, al Tribunale fallimentare di Roma il piano per ottenere i concordati preventivi: il Viperetta, la figlia Vanessa e il nipote Giorgio, come peraltro previsto, dovrebbero beneficiare di altri dodici mesi per provare a soddisfare i creditori di Eleven Finance e Real Farvem, complice anche una pandemia che sta dilatando i tempi di molte operazioni ed in diversi settori di attività. Tra le altre cose, come riportato da Il Secolo XIX, Ferrero avrebbe ricevuto nuove linee di credito, una delle quali da Banca Sistema, sponsor principale del Genoa.


Intrecci e situazioni alle quali storicamente la Sampdoria non era abituata, ma a cui ormai ha fatto il callo. Uscito indenne dal procedimento Obiang, Ferrero si conferma abile a dribblare le insidie e a trovare soluzioni: se solo temporanee oppure definitive, lo dirà il tempo. Ma intanto il presidente blucerchiato prolunga la propria vita calcistica ed imprenditoriale, restando in sella ad un cavallo indomito come un fantino navigato, "sfruttando" con destrezza le opportunità ed i "numeri" offerti dal variegato barnum del circo calcistico.


Dunque, tante turbolenze ma nessuno scossone all'orizzonte. Ferrero, forte della sua storia personale e di una posizione più che rassicurante in classifica, tenta contestualmente di programmare il futuro tecnico. Così sono partite le trattative per i numerosi rinnovi dei contratti in scadenza tra allenatori, dirigenti e calciatori. La lista comprende Ranieri, Osti, Pecini, Quagliarella, Verre, Yoshida, Regini, Ramirez, Ekdal e Colley.


La partita, di cui il presidente è arbitro e protagonista al tempo stesso, resta aperta su più tavoli.