cronaca

Quattro esempi per 'imparare' come difendersi dal virus
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C’è qualcosa di commovente a guardare la gente che cerca di adottare strategie aggiuntive a quelle imposte dal distanziamento sociale, per tentare di limitare ulteriormente i rischi. Ed ecco che così, accanto a chi se ne frega anche delle regole più banali e poco dispendiose di sacrifici, come indossare la mascherina, c’è chi si ingegna.

Quattro esempi che mi hanno colpito.
Il più geniale è un mio amico che ha deciso, se va al bar, di bere il caffè tenendo la tazzina con la mano sinistra “perché i mancini sono una piccola percentuale della popolazione e quindi, tenendo la tazzina con la sinistra, si appoggia la bocca dove pochi la appoggiano”. Mi ha spiegato che glielo insegnó sua mamma decine di anni fa, in tempi non sospetti, per semplice igiene. Saggezza che profuma d’antico.

Altro caso. Un mio intervistato, mentre parlavamo fuori microfono di igiene delle mani, ha detto che il suo medico gli ha detto che “se ti spruzzi un po’ di alcool sulla punta di pollice e indice e poi te li passi sotto il naso e sniffi poco poco, ti disinfetti le narici”.

Poi, l’altro giorno in treno regionale un uomo di circa 45 anni, ha fatto tutto il viaggio, della durata di 45 minuti, in piedi, per non sedersi sui sedili. Girava un po’ tra corridoio dello scompartimento e atrio. A dire il vero quando è sceso ho notato che aveva l’ombrello anche se era una giornata assolata, senza l’ombra di una nuvola... il che mi ha insinuato qualche dubbio sulla sua maniacalità, a parte il Covid.

Ultimo esempio, una signora viaggiava in treno, questa volta seduta, indossando sopra i vestiti una specie di cappa usa e getta, con le maniche, e lunga fino alle ginocchia. Per non far toccare i vestiti e il sedile. Piccole strategie che indicano almeno lo sforzo estremo, talvolta anche buffo e fai-da-te, per difendersi dal virus, alla faccia di chi invece, vergognosamente, fa finta che non ci sia il Covid.