cronaca

Analisi dei dati Inail elaborata dall'ufficio economico regionale della Cgil
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Calano gli infortuni sul lavoro in Liguria, ma i mortali raddoppiano. E' l'analisi dei dati Inail elaborata dal responsabile dell'ufficio economico della Cgil Liguria, Marco De Silva. Nei primi nove mesi dell'anno, si è registrato un calo delle denunce del 17,4%, passando dalle 15.317 del settembre 2019 alle 12.650 del 2020, effetti anche del lockdown e dello smart working, tanto che diminuiscono pure gli infortuni in itinere, nel tragitto casa-lavoro. Il 92% degli infortuni riguarda il settore dell'industria e dei servizi, ma con una riduzione del 10% rispetto all'anno scorso.

Il dato allarmante è la crescita degli incidenti mortali, che passano dai 14 del 2019 ai 31 del 2020: tre decessi sono avvenuti nell'industria, sei nell'artigianato, sette nei servizi, tre in altre attività, uno nella pubblica amministrazione, undici in settori che l'Inail definisce non determinati. "Nonostante il calo degli infortuni sia piuttosto marcato, i numeri restano alti e questo impone un continuo monitoraggio degli enti preposti e un rispetto rigoroso delle norme, comprese quelle definite nei protocolli su salute e sicurezza in ambienti di lavoro sottoscritti dal sindacato con il governo", commenta Fabio Marante, segretario regionale Cgil Liguria.

Il sindacalista ricorda che "abbiamo chiesto al Governo di aggiornare il protocollo su salute e sicurezza perché sappiamo che, tra le categorie maggiormente esposte, ci sono senz'altro i lavoratori della sanità pubblica e privata e tutto il comparto dell'assistenza alla persona. La nostra pressione per far applicare le norme sui luoghi di lavoro è costante, ma è evidente che questi dati impongono una maggiore attenzione e soprattutto risorse in prevenzione e controllo".