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Verso le nuove misure. Il premier parla alla Camera
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Il governo prevede a livello nazionale di adottare "limiti di spostamento da e verso le regioni che presentano elevati livelli di rischio, tranne che per motivi di lavoro, salute e comprovate necessità". E' lo stesso premier Giuseppe Conte a riferirlo alla Camera dei Deputati. Il nuovo Dpcm sta prendendo vita e nelle prossime ore potrebbe essere diffuso.  


Anche la Liguria è tra le regioni a rischio stop per quanto riguarda gli spostamenti. Nell'ultima settimana undici regioni sono classificate a rischio elevato o molto elevato, altre otto sono classificate a rischio moderato e una probabilità di progredire a rischio alto nel prossimo mese. L'Rt al momento si colloca a 1,7 con un indice inferiore a 1,5 in poche regioni, in alcune regioni il dato risulta superiore alla media nazionale.

Sono tredici in realtà le regioni che nell'ultimo report dell'Iss risultano oltre la soglia: due di queste superano addirittura quota 2, sono Piemonte (2,16) e Lombardia (2,09). Le altre regioni attenzionate sono Calabria (1,66), Emilia Romagna (1,63), Friuli Venezia Giulia (1,5), Lazio (1,51), Liguria (1,54), Molise (1,86), Provincia di Bolzano (1,96), Provincia di Trento (1,5), Puglia (1,65), Umbria (1,67) e Valle d'Aosta (1,89).

E mentre si limano gli ultimi dettagli del nuovo Dpcm il dialogo con le Regioni
per stabilire la natura e portata della misura va avanti. I governatori insistono per decisioni uniformi in tutto il Paese. Ma Conte spazza via i dubbi e stronca la possibilità, si va verso misure a zone: "Se riproponessimo oggi un regime indistinto, indifferenziato su tutto il territorio nazionale, otterremmo un doppio risultato negativo: da una parte introdurremmo misure non adeguate e efficaci rispetto allo stato di criticità delle regioni già a rischio e finiremmo per introdurre misure eccessivamente restrittive nella regioni che non mostrano elevate criticità" ha ribadito il presidente del Consiglio.

Conte che ha parlato di "tre scenari di rischio con misure via via più restrittive", l'appartenenza all'una o altra area dipenderà esclusivamente dal coefficiente di rischio di quel territorio. L'inserimento di una Regione avverrà con un'ordinanza del ministro della Salute e sempre con ordinanza del ministero sarà possibile entrare e uscire da un area.


Nel nuovo pacchetto di misure, prevista
la chiusura dei centri commerciali nei weekend, chiusura dei corner adibiti alle scommesse, chiusura di musei e mostre, riduzione al 50% della capienza dei mezzi pubblici anche locali, limiti a spostamento da/verso regioni con elevati coefficienti di rischio. Per quanto riguarda il capitolo scuola il presidente del Consiglio ha spiegato che nel nuovo Dpcm si prevede "integralmente la didattica a distanza per le scuole di secondo grado”. Superiori dunque al 100% a distanza. E poi il coprifuoco che dovrebbe scattare dalle ore 21 alle 6 del mattino successivo 

"In caso di scenario particolarmente avverso, si potranno disporre di ulteriori mezzi e personale medico militare in parte già attivo" ha precisato Conte che ha poi sottilineato la necessità di incrementare il tracciamento sanitario. "Negli ultimi giorni vengo effettuati in media 200mila tamponi al giorno, quando a marzo erano circa 25mila. In Italia sono stati testati poco meno di 10 milioni di cittadini. Questi dati confermano che c'è una rilevante differenza rispetto alla prima ondata. Il Commissario Arcuri ha già acquistato 10 milioni di test rapidi che da questa settimana verranno distribuiti alle Asl e medici di medicina generale. Con queste forniture le regioni potranno fare circa 100mila test rapidi al giorno. In sostanza sarà possibile far crescere la capacita' di screening della popolazione italiana, si potranno arrivare nei prossimi giorni fino a 350mila test al giorno", ha concluso il premier.

"Voglio ringraziare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver incontrato in videoconferenza il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e me, in qualità di vicepresidente, per ascoltare il parere delle Regioni sul difficile momento del Paese. A questo proposito abbiamo garantito la più ampia collaborazione istituzionale, a tutti i livelli, per affrontare nel modo più pronto ed efficace la situazione di fronte alla quale ci troviamo. Per questo abbiamo assicurato al presidente tutto l'impegno e la coesione necessaria in questo momento particolarmente complesso", ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, al termine del colloquio col Quirinale.

Il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha chiarito quali potrebbero essere le prime ulteriori misure da attuare, contro i contagi, nel capoluogo ligure. "A Genova possiamo intervenire ulteriormente sui trasporti e sulla didattica a distanza nelle scuole superiori. Queste sono aree dove possiamo adottare nuove limitazioni senza intaccare l'economia. La città deve rimanere attiva e soprattutto il porto deve rimanere attivo, non possiamo assolutamente bloccare la catena logistica, non solo per Genova ma per tutto il Nord Italia e per parte dell'Europa. A causa dell'impennata dei contagi nelle ultime due settimane noi abbiamo già applicato con un'ordinanza la limitazione alla mobilità dalle 21 alle 6 abbiamo cercato di proteggere il più possibile tutte le attività commerciali pur non avendo fondi disponibili ma se ci saranno altre misure in arrivo bisogna che il governo pensi anche a nuovi aiuti, per ogni azione restrittiva devono esserci azioni economiche e adeguati finanziamenti".