cronaca

Al vaglio un'ordinanza anti cluster per Genova, restano aperte le Superiori
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"I locali, ristoranti, pasticcerie e bar, chiuderanno alle 24 e dalle 23 si potrà solo consumare ai tavoli. Non in piedi davanti al locale". E' quanto deciso dal governo in vista del nuovo dpcm Covid, a quanto si apprende da fonti governative. Intanto lo stop alle feste in casa mette in difficoltà la maggioranza.

La misura fortemente voluta dal ministro Roberto Speranza è di difficile attuazione (impossibile infatti limitare la libertà tra le mura domestiche), con il premier Giuseppe Conte che durante la cabina di regia a palazzo Chigi, con le Regioni, i Comuni e le province, presenta così la stretta: "Inseriremo una forte raccomandazione sulle mascherine all'interno delle abitazioni private in presenze di persone non conviventi", trapela. "Non riteniamo di introdurre una norma vincolante, ma vogliamo dare il messaggio che se si ricevono persone non conviventi anche in casa bisogna usare la mascherina".

Feste private sì, ma limitate a un massimo di 6 persone e con la mascherina indossata, insomma. E‘ tuttavia nella sostanza che si apre il dibattito in seno al governo giallo-rosso-viola, con chi vorrebbe il pugno duro e chi invece vuole continuare a confidare nel buon senso delle persone. Vietate invece feste all'aperto e al chiuso. Salvo matrimoni e altri festeggiamenti di riti civili e religiosi, ma con un massimo di 30 persone. Il tema delle feste private rallenta, di fatto, la tabella di marcia che il presidente del Consiglio si era prefissato, aprendo così una riflessione tra Conte e i capidelegazione, che non si scioglie per varare il Dpcm in serata.Tutto rimandato a domani. Intanto vengono confermate alcune delle misure che nei giorni scorsi si erano rincorse come indiscrezioni.

Divieto a svolgere le gite scolastiche; chiusura dei locali per le 24, con il limite fino alle 21 per poter sostare e consumare all'esterno, a meno che gli stessi locali non abbiano nella propria disponibilità dei tavoli. Per gli stadi l'orientamento del governo è consentire una capienza massima del 10%. E' però la partitella con gli amici a subire la vera stretta. Dal basket al calcetto, il governo ha deciso di vietare gli sport di contatto a livello amatoriale, ma non per le società dilettantistiche, affiliate a federazioni o enti, che adottano protocolli di sicurezza.

Entra nel Dpcm anche la nuova quarantena
a 10 anziché 14 giorni, misura che ha ricevuto il parere favorevole del Comitato tecnico scientifico ed è entrata nella circolare del ministero della Salute. Via libera anche al tampone unico per essere dichiarati 'liberi' dal contagio da Covid-19 e autorizzati anche i test rapidi nelle scuole. E, a proposito di scuole, le Regioni hanno proposto al governo di prevedere la didattica a distanza per le superiori. La proposta avrebbe come fine quello di alleggerire il trasporto pubblico ed evitare che il governo intervenga nuovamente sulla capienza ad ora fissata all'80 per cento. Ma nel prossimo Dpcm non è prevista la didattica a distanza, neppure per le scuole scuperiori.

"Sarebbe abbastanza coerente pensare anche ai mezzi pubblici,
siccome ancora un piano di incremento vero e proprio degli stessi da parte del governo non è stato predisposto", aveva detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti dopo l'incontro fra le Regioni in merito al prossimo dpcm sul contenimento della pandemia parlando delle misure su cui si è ragionato. Lo stop della didattica in presenza alle scuole superiori era una soluzione che già d'estate era stata 'osteggiata' dal Cts ritenendola di manica 'troppo' larga. Intanto Conte è tornato a rassicurare: "Escluderei un nuovo lockdown, lo diciamo a ragion veduta perché abbiamo lavorato proprio per prevenirlo. Se proprio questa curva dovesse continuare a risalire prevedo qualche lockdown circoscritto ma non siamo più nella situazione di chiusure su tutto il territorio o su grandi aeree".

In attesa di quanto previsto dal nuovo Dpcm sul Covid potrebbe essere emanata già nelle prossime ore un'ordinanza con alcune misure restrittive per i quartieri di Genova in cui la circolazione del virus oscilla tra i 5 e 10 positivi per 10mila abitanti. Lo hanno chiarito il presidente Toti e il sindaco Marco Bucci. "Certamente Genova è la situazione più critica di tutta la Liguria, conosciamo il codice postale di tutti i quartieri dove il contagio è più alto, alcune zone registrano 8-9 positivi su 10mila persone, altre 0,5 positivi e sono ampiamente sotto la soglia critica", commenta Bucci.

La Regione Liguria sta anche lavorando all'apertura di ulteriori strutture sul territorio a bassissima intensità di cura, cinque al momento le ipotesi di immobili al vaglio. Inoltre potrebbe trasferire a Genova l'ambulatorio mobile anti covid impiegato alla Spezia. Resta il centro storico di Genova la zona a più alta diffusione del contagio, in particolare le vie a ridosso del Porto Antico che oscillano tra 5-10 contagiati per 10mila abitanti. In quest'area il comune e la Regione potrebbero imporre 'misure restrittive aggiuntive'.