Da una parte ci sono i Marco Scajola, le Ilaria Cavo e gli Armando Sanna che sono stati i più votati nelle elezioni regionali. Poi c'è l'altra faccia della medaglia, candidati che non sono andati neanche minimamente vicino a entrare nel palazzo di via Fieschi a Genova. Quelli che non hanno ottenuto nemmeno una preferenza, quelli che si sono iscritti per fare un favore alla lista e non per puntare realmente a ottenere un seggio. In tutto sei nomi che in alcuni casi non si sono potuti nemmeno votare da soli.
La prima è Erminia Persico iscritta nella lista de 'Il popolo della famiglia no gender a scuola' della circoscrizione di Savona che sosteneva la corsa a presidente di Gaetano Russo. Preferenze ferme al palo. Decisamente più lunga la lista nella circoscrizione di Genova di chi non ha visto nemmeno una volta il suo nome scritto in una delle schede elettorali. Qui a ottenere il fatidico zero sono in cinque: uno è Massimiliano Marioli dell'Udc Liguria che sosteneva Toti.
Gli altri quattro fanno tutti parte della lista di Carlo Carpi, l'imprenditore genovese in carcere dal primo luglio del 2019, dove sta scontando un anno e 10 mesi con le accuse di diffamazione, calunnia e stalking contro un magistrato genovese e calunnia contro un avvocato. La sua candidatura ha raccolto in tutta la Liguria 576 voti ottenendo lo 0,08% e arrivando ultimo nella corsa dei presidenti. Ma nella sua lista ben in quattro hanno ottenere zero preferenze, si tratta di Paolo Verduci, Giovanna Calaci Olivari, Giuseppe Ingrassia e Mariastella Grasso. Ma è chiaro che in questo caso la corsa a presidente e le liste collegate sono state solo un modo per fare scalpore e polemica.
Ma a dire la verità altri candidati hanno ricevuto zero preferenze in determinate circoscrizione ma grazie al fatto di essersi presentati in più province se da una parte hanno preso zero dall'altra hanno accumulato qualche voto. Non molti a dire il vero. Rientrano in questa speciale classifica Anna Manicone, candidata con la lista che sosteneva il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, che alla Spezia ha ottenuto zero voti ma a Genova 20. Leggermente meglio è andata ad un'altra candidata della lista di Chiappori, Rosa Firpo: zero preferenze a Genova, 22 a Savona. Cristian Pintus iscritto nella lista di Base Costituzionale di Marika Cassimatis si è presentato anche lui in due province. Zero voti a Imperia, uno a Genova.
Tutti ovviamente non professionisti della politica. Per le donne c'è anche una possibile scusante. Alcune infatti si sono iscritti alle liste per la necessità di rispettare le norme legate alla parità di genere previste dalla Regione al momento di presentare i candidati consiglieri. Al fine di garantire un'adeguata rappresentanza di entrambi i sessi infatti era previsto che le liste concorrenti di candidati su base provinciale venissero formate in modo tale che in ciascuna lista i candidati del medesimo sesso non eccedano il 60% del totale.
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Regionali, alla scoperta di chi ci ha creduto (con scarsi risultati)
Ecco chi non ha ottenuto neanche una preferenza
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