
L'uomo infatti è accusato di aver generato un sito internet analogo a quello utilizzato da una nota società di assicurazioni, inducendo in errore il denunciante nonché altre vittime, che effettuavano dei pagamenti per gli eventuali rinnovi o per la stipulazione di nuove polizze assicurative, su coordinate riconducibili a una carta poste pay a lui intestata, per poi inviare un falso contratto assicurativo.
IL COMMENTO
Siri quasi Papa e le “frecce” di Fortebraccio. Il conclave non parla come la politica
Il Vangelo di Matteo 25 e l’eredità di Papa Francesco