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Il ministro dello Sport spiega che per gli stadi italiani a maggio verrà nominato un commissario
3 minuti e 12 secondi di lettura
di Andrea Popolano

Visita genovese per il ministro dello Sport Andrea Abodi. Tra i tanti temi affrontati anche quello del futuro dello stadio Luigi Ferraris con il progetto di restyling. In campagna elettorale la questione è stata al centro delle discussioni tra la candidata del centrosinistra alle prossime elezioni comunali Silvia Salis che vorrebbe tenere lo stadio pubblico avviando un mutuo a lungo termine e dall'altra la posizione del candidato del centrodestra e attuale sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi che punta a uno stadio gestito da privati con la partecipazione di Genoa e Sampdoria.

Sul tema nette le parole del ministro Abodi che annuncia che a maggio sarà nominato un commissario per gli stadi attraverso un "decreto sport" che il Governo sta mettendo a punto: "Tutto è possibile ma l'impronta che è stata data in tutta Italia, anche grazie alla norma che c'è e che potrà essere ulteriormente migliorata, è che gli investimenti di questa natura li facciano i privati e le risorse che devono essere a disposizione di un'amministrazione comunale vadano per gli impianti sociali" spiega Abodi che cita gli esempi di Bergamo e altre città che hanno avviato l'iter.

Il contributo del Governo per lo stadio Ferraris

Il ministro Abodi spiega che il governo farà la sua parte, anche economica, per dare un contribuito per le operazioni di restyling degli stadi italiani, compreso il Ferraris di Genova: "Noi stiamo lavorando con il ministero dell'Economia per intervenire in equity su tutti i progetti, anche dei privati, con una piccola percentuale che dia il senso di uno sforzo di sistema al quale si concorre anche con il commissario. Per noi la visione è molto chiara, una infrastruttura come questa debba essere riqualificata tendenzialmente con gli investimenti dei privati, noi mettiamo il capitale amministrativo, il capitale della semplificazione che credo che in questo Paese valga molto di più delle risorse pubbliche che hanno destinazioni più nobili".

Genova e l'europeo 2023

E poi in lontananza c'è sempre l'obiettivo Europei 2032 con l'Italia che ospiterà la manifestazione insieme alla Turchia. Una difficile corsa quella di Genova per provare a ospitare una o più partite della massima manifestazione continentale di calcio. Ma anche su questo il ministro dello Sport chiarisce: "Penso che si debba concorrere perché c'è una competizione in atto, al di là delle percentuali di possibilità Genova come tante altre città ha bisogno di uno stadio moderno, accessibile e che abbia tutte le caratteristiche per potersi presentare non soltanto al cospetto nazionale ma anche a quelle interazionali".

La situazione attuale del Ferraris

La questione dello stadio è da tempo al centro dell'attenzione. Diversi negli anni i tentativi per presentare un progetto utile per avviare la ristrutturazione dell'impianto. L'ultimo tentativo ha messo assieme la newco costituita all'80% da Cds (che ha realizzato i lavori del nuovo Palasport all'interno del Waterfront di Levante) e il restante equamente diviso tra Genoa e Sampdoria. L'obiettivo è realizzare una ristrutturazione all'impianto  prima del 2029 in modo da permettere a Genova di ospitare alcune partite dell'Europeo 2032 che si svolgerà a metà tra Italia e Turchia. Ma il progetto di restyling va oltre la manifestazione sportiva. Lo stadio infatti ha visto il suo ultimo lavoro impattante di ammodernamento in vista dei mondiali di Italia 90. 

L'iter e i tempi tecnici

Insieme al ministro Abodi anche il presidente di Regione Liguria Marco Bucci e il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi. Proprio quest'ultimo scandisce i tempi tecnici che il Comune deve seguire: "Entro il 31 luglio il Comune di Genova dovrà rispondere positivamente alla manifestazione di interesse arrivata da Genoa, Sampdoria e da Cds per dare seguito a tutti i passaggi successivi, tra cui l'evidenza pubblica". Poi entro la primavera del 2026 l'iter dovrebbe essere ultimato con il via ai lavori che dovrebbero durare tre anni con la fine prevista nel 2029.

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Il ministro dello Sport Abodi allo stadio Ferraris

 

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