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Il numero due della società rosanero archivia il ritorno di fiamma del Viperetta per il club siciliano
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  Nei giorni scorsi Massimo Ferrero, tramite il suo consulente Castrenze Guzzetta commercialista palermitano, aveva lasciato intendere di essere nuovamente pronto, dopo l'infruttuoso assalto di un anno fa, ad acquisire il Palermo Calcio, fallito nella scorsa estate e ripartito dalla D e adesso iscritto al campionato di C.


Guzzetta aveva in un primo momento sostenuto che Ferrero avrebbe comprato il Palermo con gli utili della cessione della Sampdoria, quindi aveva rettificato il tiro dicendo che le regole federali avrebbero consentito al Viperetta di mantenere la proprietà dei due club fino a quando essi non si fossero trovati nella stessa categoria.

Tocca così al vicepresidente del Palermo Tony Di Piazza intervenire: "Questa di Ferrero - dice al Corriere dello Sport - mi sembra una notizia uscita ad arte chissà per quale motivo. Sono stato chiamato da Genova e mi è stato chiesto se avessi mai potuto cedere il mio 40% a Ferrero e ho risposto che considererei la sua proposta come quella di chiunque altro, solo se mi convincesse sia economicamente che eticamente e se fossi certo che terrebbe al Palermo almeno quanto ci tengo io, cioè tantissimo".

"Pretenderei - conclude Guzzetta - le garanzie economiche idonee a garantire un futuro roseo a questa squadra che rappresenta un simbolo per milioni di tifosi, che non possono pensare che la loro passione e il loro amore vengano utilizzati da qualcuno per speculare o arricchirsi. Io non ho investito nel Palermo per questo motivo e non ho interessi economici che gravitano nell’ambito dell’azienda calcio. Nessuna mia società lavora nell’indotto. Ho iniziato questa splendida avventura perché credevo, e credo, che se la vita ti sorride lavorativamente è giusto restituire una parte della fortuna costruita al territorio in cui sei nato".