salute e medicina

La conferma arriva dal presidente della Regione Liguria
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Sono 24 i nuovi contagi da Coronavirus in Liguria (10.174 da inizio pandemia), 18 dei quali rilevati a luglio ed evidenziati dopo il riallineamento del database sui 180mila tamponi effettuati. Lo si legge nel quotidiano bollettino di Regione Liguria che riporta i dati flusso Alisa-Ministero. Non ci sono nuovi ospedalizzati rispetto ai 30 ricoverati, uno dei quali in terapia intensiva. Sette le persone in isolamento domiciliare e nessun decesso. I morti, da inizio pandemia sono stati 1.566, i soggetti in sorveglianza attiva sono 1.286.

Nel bollettino quotidiano sono stati inseriti 18 tamponi positivi
spalmati nel mese di luglio e che erano ancora in corso di elaborazione, che non derivano dunque dalle rilevazioni né dal cluster di Savona. La conferma arriva dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Il cluster savonese dimostra che la nostra sanità ha gli anticorpi per gestire il covid, ha imparato molto nella storia recente, la nostra capacità di tracciamento resta assolutamente efficace, gli ospedali restano in assoluta tranquillità con prudenza, attenzione, evitando assembramenti e comportamenti sconsiderati, non siamo preoccupati".

Per Toti "il cluster savonese ha contribuito all'aumento dell'indice Rt, ma molte regioni di transito, passaggio, turismo e vita estiva un po' più effervescente hanno un indice di contagio di poco superiore a uno. Sono numeri che ci aspettavamo, ma non ci destano particolare preoccupazione. Non essere preoccupati non vuole dire essere sconsiderati, vuol dire comportarsi bene, con attenzione e correttezza e non essere imprudenti". ha proseguito il governatore ligure.

Intanto lo studio italiano sull'uso del plasma di convalescenti contro il Covid-19 offre "risultati incoraggianti soprattutto nel ridurre la mortalità". Tuttavia i dati "non permettono ancora di dare un giudizio definitivo su questa cura. Solo uno studio randomizzato, ben condotto su un numero congruo di soggetti affetti da Covid-19 (in Italia ne è in corso uno, lo studio Tsunami) potrà dire se il plasma è veramente utile oppure no". E' il commento su Facebook di Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, che ricorda anche come "sono stati riportati gravi effetti collaterali nel 10% dei soggetti trattati, a riprova del fatto che anche il plasma, come tutti i farmaci, non è scevro (come noto) da problemi".