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Per la prima volta gli elettori liguri designeranno tutti e 30 i consiglieri
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All'unanimità il Consiglio regionale della Liguria ha approvato una riforma delle legge elettorale regionale che introduce la parità di genere nella composizione delle liste elettorali e abolisce il 'listino' dei nominati. Per la prima volta gli elettori liguri con il loro voto designeranno tutti e 30 i consiglieri regionali, compresi i sei seggi finora nominati dal 'listino' del presidente.

"Credo che per il solo voto di oggi ogni consigliere sarà fiero
di aver partecipato a questa legislatura", commenta il presidente della Regione Giovanni Toti. "Una giornata importante perché dopo molto tempo riusciamo a migliorare la legge elettorale grazie a una 'scintilla' data dal Governo nazionale", commentano i consiglieri dem. "Davvero una giornata storica, frutto di un lavoro trasversale apartitico dove contava il risultato, per 15 anni ho letto dichiarazioni sui giornali di gente che si strappava i cappelli per abolire il listino, ma non si arrivava mai al risultato", afferma il capogruppo M5S Fabio Tosi.

"Una giornata storica, un documento condiviso da tutte le forze politiche dopo un percorso complesso ma assolutamente bipartisan" sottolinea il capogruppo di Cambiamo! Angelo Vaccarezza primo firmatario dell'emendamento sostitutivo del disegno di legge, che ha portato all'abolizione del listino. "Meglio tardi che mai", dice la caapogruppo de 'ilBuonsenso' Alice Salvatore. Secondo Valter Ferrando (Iv) è "un giorno importante, che porta a termine una battaglia portata avanti per dieci anni consecutivi dopo il fallito tentativo di abolire il listino nel 2014". Per il capogruppo Franco Senarega (Lega) si tratta di "un passaggio di democrazia atteso da tempo che finalmente diventa legge della Regione".

"Mi auguro che la modifica sulla parità di genere venga praticata, che vengano portate avanti sempre più candidature femminili", evidenzia il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino. "E' giusto che gli elettori possano scegliersi i propri rappresentanti, e che non vengano scelti dalle segreterie romane dei partiti", rimarca il capogruppo di FdI Matteo Rosso. "Alcuni dubbi non sono stati fugati, modificare una legge elettorale a due mesi dal voto è qualcosa di nuovo e straordinario, le pari opportunità non sono solo quelle uomo-donna, ma anche tra un candidato nel collegio di Genova e un altro nel collegio della Spezia, il listino aveva anche la funzione di dare voce ai territori piu' penalizzati",  commenta Andrea Costa (Liguria Popolare). "Una giornata importante perché cambia le regole del gioco nonostante cambiare le regole in prossimità del voto sia sbagliato", conclude il capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio.