sport

Il tecnico blucerchiato si aspetta una grande prova, anche se a differenza della sua squadra il Genoa deve ancora salvarsi
2 minuti e 23 secondi di lettura
 Alla vigilia del derby, Claudio Ranieri vuole la quarta vittoria consecutiva della Sampdoria dopo quelle su Udinese, Spal e Parma. L'obiettivo della salvezza è stato raggiunto, ma un derby ha in sé una carica motivazionale delle più grandi. “Quando domenica sera ho saputo che eravamo matematicamente salvi la soddisfazione è stata tanta, devo ringraziare tutti, da chi mi ha portato qui allo staff, dai massaggiatori ai giocatori che si sono impegnati tantissimo nella pandemia. Tra di noi molti hanno avuto il Covid e si sono impegnati tanto”.

STADIO VUOTO - “Mi dispiace moltissimo per i tifosi perché con loro sarebbe stato bello, ricordo soprattutto la partita di andata col Lecce, stavamo perdendo e giocando male, ci hanno incitato fino in fondo e a partita conclusa ci hanno fischiato, come a dirci: vi abbiamo sostenuto ma non ci siete piaciuti, beccàtevi questi fischi. Non mi era mai successo, me lo ricorderò per tutta la vita”.

DERBY - “I bilanci vanno fatti a fine stagione. Ora c'è il derby, particolarissimo, è uno dei migliori, peccato non ci siano i tifosi, un vero peccato che il Covid abbia stravolto tutte le abitudini. Mi aspetto un Genoa determinato e volitivo, prima del Covid era in ottima condizione e stava andando forte, la pandemia ha giocato loro un brutto scherzo, ora stanno riprendendosi, la vittoria col Lecce ha fatto tanto. Ora il derby, non ci sono Covid, in casa o fuori, classifica: è derby. Per l'allenatore è facile prepararlo perché hai tutta la città dietro. Stavolta non essendoci tifosi sarà particolare, punti importantissimi per loro come per noi. Mi aspetto un derby giocato all'ultimo secondo come quello dell'andata”.

FINALE - “Queste ultime quattro partite mi faranno capire poco, perché onestamente tutto quello che è successo dopo il Covid è un campionato particolare, strano: non c'è da prenderlo veramente sul serio. Voglio capire i miei giocatori, ora che è arrivata la salvezza, come si approcceranno alle gare, come giocheranno. Con il Covid di mezzo c'è poco da capire, però voglio capire quali siano i giocatori che giocano per amore nel giocare, nel sentirsi partecipi di un progetto. Questo voglio vedere: una grande prestazione. Poi il risultato si accetta sempre. Se il Genoa sarà stato più bravo di noi, complimenti a loro. Ma io voglio vedere i miei giocatori lottare su ogni pallone come hanno fatto fino a ora. Non deve proprio cambiare lo status mentale. Questa è una prerogativa che voglio dalle mie squadre. Adesso l'abbiamo fatto. Il Covid me lo ha mascherato? Non lo so. Il Covid ci ha aiutato perché senza il pubblico hanno sentito la mia voce? Questo non lo so. Però voglio vedere in queste ultime quattro gare quello che siamo capaci di fare”.