salute e medicina

Non hanno partecipato ai lavori della commissione d'inchiesta
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In segno di protesta contro lo stop della Ragioneria dello Stato al 'bonus covid' agli operatori sanitari in Liguria i consiglieri regionali del centrodestra a Genova hanno deciso di non partecipare piu' ai lavori della commissione d'inchiesta sull'emergenza coronavirus. I consiglieri regionali e commissari Paolo Ardenti (Lega), Lilli Lauro (Lista Toti), Matteo Rosso (FdI), Angelo Vaccarezza (Cambiamo), Vittorio Mazza (Liguria Popolare) questa mattina hanno abbandonato i lavori.


"Il Governo ha bloccato il 'bonus Covid'
al personale sanitario a seguito degli accordi tra le Regioni e le sigle sindacali. - sostiene il vicecapogruppo della Lega Paolo Ardenti - Il caso scoppiato in Piemonte e poi in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria nasce da un'interpretazione della norma da parte della Ragioneria generale dello Stato, la quale fa capo al Mef, che di fatto blocca una parte dei fondi destinato dalle Regioni per i premi agli operatori sanitari impegnati a fronteggiare l'emergenza Covid-19. In sostanza, il rischio e' che l'ammontare dei premi venga notevolmente ridotto". Secondo la Ragioneria la Regione Liguria ha superato il tetto di risorse stanziabili per il bonus covid in base alle leggi in vigore.

 

Ma dopo la protesta arriva la replica del Pd. “Il bonus per i sanitari impegnati nell'emergenza covid non si tocca, la conferenza delle Regioni e il Governo stanno lavorando a una soluzione, ma il centrodestra ligure preferisce speculare". Scrive in una nota il gruppo Pd nel Consiglio regionale della Liguria 

 

Il Pd spiega che la Ragioneria dello Stato, che è un organo tecnico e non politico, ha sollevato un problema di interpretazione della norme di legge contenuta nel Decreto rilancio. “Ci auguriamo che il Governo adotti un'interpretazione che riconosca il sacrificio operatori, lo sforzo finanziario delle Regioni che hanno sommato le loro risorse a quelle stanziate dall'Esecutivo e gli accordi sindacali. Crediamo che ci siano tutti gli strumenti normativi per salvaguardare questo riconoscimento”. Poi arriva l’attacco: “Fa specie che qualche candidato alla presidenza della Regione e al Consiglio regionale ligure, pur di guadagnare qualche titolo di giornale, provi a speculare su questa vicenda" concludono.