porti e logistica

Trattativa serrata tra Rfi e Cociv
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Il cantiere del Terzo Valico rischia di fermarsi? La risposta è si. Tra Rete Ferroviaria Italia e consorzio Cociv, infatti, è in corso una trattativa per evitare che la più grande opera infrastrutturale del nostro territorio subisca un nuovo stop che avrebbe ricadute pesantissime sull’economia della Liguria.

Tra Rfi e Cociv, infatti, i problemi da risolvere sono almeno due: il primo è legato alla regolarità dei pagamenti sull’avanzamento dei lavori nel cantiere del Terzo Valico; il secondo è la determinazione dei compensi per la realizzazione del ‘nodo ferroviario di Genova’, opera complementare e decisiva per collegare il porto con la pianura Padana.

Con un provvedimento fortemente voluto dall’ex viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi, i cantieri di Terzo Valico e nodo ferroviario sono stati accorpati: il consorzio Cociv (partecipato a maggioranza da Webuild-Salini Impregilo) potrà dunque allargare il proprio cantiere a entrambe le opere senza che sia necessaria alcuna gara. Resta però da risolvere la questione fondamentale: quanto costa il nodo ferroviario?

Cociv ritiene che i 64 milioni della gara di appalto vinta da Astaldi nel marzo di due anni fa siano troppo pochi (non per niente Astaldi è finita in liquidazione) e per effettuare i lavori ne chiederebbe più del doppio. Rfi è rimasta rigida sulla propria posizione e questo ha generato delle frizioni che sono l’oggetto della trattativa attualmente in corso.

Quella dei lavori ferroviari a Genova è una storia di ordinaria, italica follia: la delibera del Cipe che ha dato il via all’opera, è del marzo del 2006, nel 2008 è stato approvato in via definitiva il piano dei lavori; nel febbraio del 2009 è stato assegnato l’appalto al consorzio Eureca a cui sono stati affidati i vari lotti negli anni successivi.

Tra il 2014 e il 2016 vengono rilevati gravi ritardi nell’esecuzione dei lavori e nel dicembre del 2016 il cantiere si blocca per la crisi dell’azienda Fergen, a cui il consorzio Eureca aveva assegnato gli incarichi. Con un cantiere sostanzialmente immobile la pedina torna alla casella di partenza: una nuova gara d’appalto bandita da Rfi. Siamo nel marzo del 2018 quando l’esecuzione dell’opera viene affidata al gruppo Astaldi che non fa in tempo a mettere gli operai al lavoro che già comincia a vacillare: a novembre l’azienda si sgretola e finisce in liquidazione.

Il resto è storia recente: Terzo Valico e nodo ferroviario vengono accorpati e tra dicembre (nomina) e febbraio (ok della corte di conti) entra in servizio il nuovo commissario dell’intera opera, Calogero Mauceri.

Ma l’aspetto economico rischia, ancora una volta, di bloccare tutto il lavoro: ecco perché queste ore, con l’accordo che potrebbe essere sottoscritto, sono decisive.